sabato 12 giugno 2010

COPYRIGHT IN RETE

Oggi la rete offre la possibilità di distribuire e scambiare una grande quantità di contenuti digitali. Ma tale possibilità è minacciata dal rischio che la fruizione avvenga senza che i legittimi proprietari dei contenuti siano tutelati. Questa situazione pone il problema dei limiti dell'accesso alla rete da parte dei fornitori dei contenuti e allo stesso tempo da parte degli operatori della rete. Questo dunque lo scenario con il quale le istituzioni preposte dovranno confrontarsi e prendere iniziative in campo legislativo.
Il ruolo di controllore rispetto all'accesso alla rete oggi è detenuto dai cosiddetti gatekeepers sempre più utilizzati dalle principali società di intrattenimento, software e telecomunicazioni. Un disegno di legge dovrebbe essere il prodotto di un'ampia negoziazione tra i soggetti interessati: i fornitori-professionisti, animati dal desiderio di svolgere liberamente la propria iniziativa intellettuale in rete e di ricevere un compenso economico per i contenuti di cui detengono il diritto d'autore, e gli utenti-consumatori, sostenitori di un approccio free al web.
ITALIA

Nel nostro Paese nel 2008 due incontri tenutesi a Venezia in materia di diritto d'autore hanno messo in evidenza da un lato l'ingente ammontare dei danni che la pirateria arreca al mercato, stimati nel 2005 in sette miliardi di dollari a livello mondiale, dall'altro l'arretratezza del mercato multimediale italiano rispetto a quello dei principali paesi europei dovuta in gran parte alla ritardata diffusione della banda larga e alla ridotta capacità e velocità di scarico dei contenuti che vanno ad incrementare così il ricorso al download.
Ma per quanto concerne l'aspetto legislativo è evidente come il punto di riferimento debba restare la normativa vigente. Così mentre il diritto d'autore esprimerà il proprio carattere attraverso gli articoli 21, 41 e 42 della Costituzione, ossia, rispettivamente, la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà di iniziativa economica ed il diritto di proprietà, dal punto di vista normativo si applica anche alla rete la legislazione sul diritto d'autore leg. del 22 aprile 194 1 n°633, secondo la quale chi ha realizzato l'opera ha il diritto esclusivo di utilizzazione economica della stessa in ogni forma e modo originale o derivato.
Tuttavia ci sono delle eccezioni al copyright che lo rendono più elastico, una di queste è l'art. 70 della suddetta legge, che prevede "il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera". Quindi se nel realizzare delle pagine web all'interno di un'opera originale l'autore inserisce a scopo di discussione, di critica, di informazione culturale, parti di opere, brevi estratti o citazioni (mai l'opera integrale) menzionando chiaramente il nome dell'autore e la fonte, non incorre in problemi di copyright. In questi casi infatti l'autore delle opere non verrà danneggiato nei suoi diritti anzi potrebbe acquistare più notorietà.
Quindi quale provvedimento dobbiamo prendere se viene leso il nostro diritto d'autore? Una prima possibilità è quella di scrivere una lettera di diffida all'autore del sito che ha usato le nostre creazioni per chiedere l'eliminazione dellle parti ritenute lesive o comunque di nostra proprietà, lettera da inviare con raccomandata A/R avvisandolo che nel caso in cui non si abbia un riscontro alle nostre richieste si agirà per via giudiziaria.
I modi di tutela giudiziaria a nostra disposizione sono quelli previsti dall' art 156 ss e 108 e ss della leg del 22 aprile 1941 n° 633 che consistono nell'accertamento del diritto e nella interdizione della violazione, nel risarcimento del danno e nella rimozione dello stato di fatto da cui risulta la lesione, ed infine nel sequestro di ciò che costituisce oggetto della violazione.

FRANCIA

Nel mese di giugno del 2008 il disegno di legge promosso l'anno precedente dal Ministro per la Cultura Christine Albanel è sfociato nelle redazione del Rapporto Olivennes per la diffusione e la protezione dei contenuti in rete. Il disegno di legge è il prodotto di una stretta collaborazione tra i soggetti interessati e prende il nome dal suo ideatore Dennis Oliveness, per anni a capo del colosso FNCA e oggi direttore del settimanale Le Nouvel Observateur. Esso istituisce una nuova Autorità competente ad impedire l'accesso al web a tutti coloro che condividono illegalmente dei file. Nello specifico Olivennes prende di mira la "Santa Alleanza" tra i contestatori del capitalismo e i sostenitori dell'assolutismo di mercato, entrambi favorevoli al mantenimento dello status quo. L'11 giugno del 2009, quella legge fortemente voluta da Nicolas Sarkozy è stata respinta dalla Corte costituzionale francese perchè lesiva della privacy.


GRAN BRETAGNA

Nel luglio 2008 il governo inglese insieme ai maggiori fornitori di servizi internet e i rappresentanti dell'industria musicale ha firmato un momerandum d'intesa che potrebbe sfociare in severe sanzioni nei confronti di chi viola l'altrui diritto d'autore. L'abbroccio britannico è stato quello di affidarsi all'autoregolamentazione, per promuovere un accordo con i principali internet service providers, affidando la vigilanza su di essi ad OFCom, l'Autorità delle comunicazioni britannica. L'ipotesi è quella di mettere in atto un'azione repressiva graduale: dapprima una e-mail di avvertimento, poi nel caso di recidiva una sospensione del collegamento, ed infine la sua chiusura definitiva.

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