Lionel Messi ha visitato a sorpesa Haiti. L'attaccante argentino è arrivato oggi a Port-au-Prince nella veste di ambasciatore dell'Unicef. La star del mondiale sudafricano stamattina è stato ricevuto dai caschi blu argentini mentre nel corso della giornata visiterà i punti più colpiti dal terremoto e porterà un messaggio di solidarietà ai bambini.
MA COME VIVONO GLI HAITIANI A SEI MESI DAL SISMA?
Da qualche giorno ha anche ripreso a piovere. Pioggia, vento ed uragani non faranno altro che peggiorare la situazione di un paese dove il fenomeno della violenza ha raggiunto i picchi più alti. Sono circa 300 i detenuti che evasi dal carcere durante il terremoto e che ora si aggirano indisturbati per le strade di Port-au-Prince, viuzze strette ricoperte di macerie dove ogno giorno si consumano omicidi, violenze, sparatorie.
Ma a pagare il prezzo più alto sono soprattutto i bambini, quelli che in poche parole rappresentano il futuro di Haiti, un paese che per il momento un futuro sembra non averlo. 800.000 bambini vagano tra i campi spontanei di Port-au-Prince, 275.000 sono vaccinati contro le principali malattie, 500.000 sono a rischio e quindi necessitano di protezione. Ma non è tutto.
Gran parte dei bambini di Haiti sono orfani mentre molti hanno dei parenti sopravvissuti al terremoto che però non sanno dove trovare. I bambini di Haiti oggi non hanno accesso alle strutture saniatarie e scolastiche. Molti invece vengono impiegati nei campi e costretti a fare i lavori più duri. I bambini di Haiti oggi sono esposti a violenze fisiche e sessuali. Molti invece diventano merce di scambio per i traffici di organi e adozioni illegali. I bambini di Haiti oggi sono a rischio. In un paese dove c'è una latrina ogni 145 abitanti, solo 62.800 bambini sono seguiti e protetti. Degli altri nessuno si cura. Basti pensare che degli 11 miliardi offerti dalla Comunità Internazionale durante i primi mesi del disastro, non si è visto nulla. A confermarlo è lo stesso Zannini. Questo è quanto.