martedì 11 maggio 2010

A LEZIONE DI GIORNALISMO INTERNAZIONALE: PARLA IL PROF. FERRANDI


Quarta lezione di Informatica applicata al giornalismo. Un appuntamento sui generis quello che ci ha visto protagonisti venerdì 7 maggio. Questa volta a tenere il microfono non è il prof. Alfonso. Impegnato all'estero il nostro professore ha ceduto la parola al suo collega Paolo Ferrandi. Dotato di un curriculum degno di rispetto, Ferrandi ha trattato il giornalismo online internazionale. Ancora una volta qualche riferimento alla differenza tra il giornalismo tradizionale ed il giornalismo digitale. Quale modo migliore per parlare di due mondi che sembrano sempre più lontani se non attraverso le elezioni in Gran Bretagna? Grazie ai supporti informatici abbiamo,infatti, assistito in diretta ai risultati elettorali. Tutto è inziato col collegamento alla pagina della BBC. Il vantaggio della rete si è manifestato immediatamente: aggiornamento continuo delle percentuali man mano che le schede elettorali venivano sottoposte allo spoglio. Una situazione anomala quella che si prospettava alle ore 16.00. Alla luce delle prime stime risultava evidente come nessuno dei tre candidati avesse la maggioranza assoluta. A questo punto la possibilità di una coalizione bolliva in pentola. I due partiti in testa, i Tories di David Cameron e il Labur Party di Gordon Brown penalizzati da una legge elettorale basata sul sistema maggioritario assoluto potrebbero tendere la mano ai Liberal Democratic di Nick Clegg. Sembrava dunque andare in pezzi il tradizionale bipolarismo inglese, almeno durante la lunga giornata elettorale. Oggi, invece, i possibili scenari sono tanti. Ma questa è un'altra storia.

La nostra è inziata con il collegamento alla pagina della BBC ed è proseguita. In giro per il mondo. Ma una sosta in Italia non poteva mancare. Vi siete mai chiesti quale quotidiano abbia pensato per primo di sbarcare sul Web? Ebbene la risposta è l'Unione Sarda. Fondato nel 1889, il giornale è stato il primo anche in Europa ed esiste sulla rete dal 1994.

Riferimenti anche alla città di Parma. http://parma.repubblica.it/ è uno degli esempi di giornalismo esclusivamente online. Non esiste infatti una versione cartacea dell'edizione locale di la Repubblica. Quando il giornale di Ezio Mauro decise di fondare un edizione locale nelle province dove il gruppo editoriale l'Espresso era assente, Parma fu una delle prescelte. Ma aprire una vera e propria redazione avrebbe comportato un dispendio di soldi troppo alto. Si optò per il digitale. Ma la ristrettezza economica non è una problematica solo italiana. Anche negli Stati Uniti d'America le redazioni dei giornali online vivono momenti di magra. Il primo quotidiano americano a fare il suo ingresso in Internet èè stato il News Observer che durante i suoi primi anni di vita riportava le notizie della carta stampata. Senza aggiormamenti. Ma così facevan tutti. Un riferimento anche al Global Edition la versione tutta europea di The New York Times.
Ma cosa accade nelle redazioni di tutti i quotidiani? In realtà il dietro le quinte è un ulteriore elemento discriminante tra i due tipidi giornalismo. Si parla soprattutto di tempi di lavoro diversi. I picchi del lavoro redazionale online sono tre: in prima mattina, in pausa pranzo, alla sera prima di finire. I giornalisti del cartaceo devono invece stare svegli tutta la notte.
E i blog? Ne abbiamo visti tanti. I più belli. I più interessanti. I più cliccati. Boston.com è stato il primo ad essere menzionato. Proprietà del quotidiano The Boston Globe, il blog ha un obbiettivo: mettere a disposizone dell'utente delle immagini. Reperite dalle principali agenzie di stampa, le immagini sono staordinarie in quanto riportate con una risoluzione più alta. Per rimanere sempre negli Stati Uniti, un riferimento è stato fatto anche al The Huffington Post che ha un' impostazione molto etrogenea, al New Aggregator realizzato da freelance e, ancora, al Daily Beast e al Real Clear Politics. Quest'ultimo ha una versione americana molto simile. Intitolato non a caso Politico, il blog si occupa di politica statunitense. Il Post, invece, tutto italiano, è molto simile ai blog d'oltroceano. Ma il giornalismo internazionale è questo e molto altro.
A questo punto una domanda potrebbe sorgere spontanea. Quali sono le principali testate dei paesi di tutto il mondo? Ebbene il prof. Ferrandi ha saputo rispondere ancor prima che la domanda venisse posta da qualcuno. Un viaggio per il mondo davvero entusiasmante quello che noi studenti di giornalismo abbiamo fatto. Dalla Francia alla Spagna, da Le Monde e Liberation a El Mundo, fino alla Germania con Sueddeutsche zeitung alla ricerca di analogie e differenze. Si è trattato ovviamente di un viaggio virtuale!