tag:blogger.com,1999:blog-68116746562656960372024-03-21T12:17:52.137-07:00CASSANDRAChi non conosce la verità è uno sciocco ma chi, conoscendola, la chiama bugia è un delinquente. Bertolt BrechtFabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.comBlogger113125tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-61863909913982789562012-03-06T12:55:00.003-08:002012-03-06T13:09:56.546-08:00"Tanti auguri", Piazza Grande saluta il suo maestro<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD8fU6fPXqePvKfWelz36KUt4N4Q7lD7FIk_7SGIkjF3m6XS_3LTd6xxL02YBVDLebOivzFqmS4MbDk8xC440F3kTDBL4cCJkkJ4YRKwlzJfF746K2BbRZ312ace-t-KQJC41s1SnYBi9I/s1600/093.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD8fU6fPXqePvKfWelz36KUt4N4Q7lD7FIk_7SGIkjF3m6XS_3LTd6xxL02YBVDLebOivzFqmS4MbDk8xC440F3kTDBL4cCJkkJ4YRKwlzJfF746K2BbRZ312ace-t-KQJC41s1SnYBi9I/s400/093.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5716893830565848754" /></a><br /><div style="text-align: justify; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; "><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; ">"E benché non sapesse il nome e neppure il paese m'aspettò come un dono d'amore fino dal primo mese". Il 4 marzo 1943 nasceva così Lucio Dalla, "sopra un bel prato" nell'"ora più dolce". Suo padre "era un bell'uomo e veniva, veniva dal mare, parlava un'altra lingua però sapeva amare". Sua madre "compiva sedici anni quel giorno". Lei "giocava a far la donna" con il suo "bimbo da fasciare". Da quel giorno sono trascorsi 69 anni. Oggi, 4 marzo 2012, il "piccolo" Lucio ha festeggiato il suo compleanno. E non era da solo. Con lui c'erano tutti gli "amici" di "Piazza Grande"."E se non ci sarà più gente come me voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me" cantava Lucio. E così è stato. Oggi Piazza Maggiore si è stretta intorno al suo poeta. Per l'ultimo saluto. Oggi la rossa Bologna ha pianto il suo "maestro". E' un giorno triste. Lucio se n'è andato. E così si sta in silenzio. L'unica voce la sua, quella del poeta, che "profonda come il mare" commuove la piazza. Trasmesse dagli altorpalanti le canzoni di Lucio si susseguono. Una dopo l'altra. Sono le 13.30 quando il maxi schermo annuncia la chiusura della camera ardente di Palazzo D'accursio. Ancora un'ora e Lucio entrerà nella Basilica di San Petronio. Il tempo passa in fretta. Succede così quando ci si perde a pensare. "La sua musica ha scandito i momenti più belli della mia vita" confessa "un uomo che abbracccia una ragazza dopo che aveva pianto". E' inevitabile. Ci si commuove. "La poesia di Lucio ha accompagnato sempre i nostri viaggi in macchina" ricorda qualcun altro. La Torre dell'Orologio segna le 14.15 quando il feretro sfila tra la gente sotto uno sroscio di applausi. Ce ne sono state tante di ovazioni ma questa sembra interminabile. Tutti vogliono dire grazie a Lucio che alle 14.30, come previsto, fa il suo ingresso nella navata centrale della Basilica. Ad aspettarlo dentro ottantamila persone. Molte le celebrità Gianni Morandi, Ron, Jovanotti, gli amici più stretti, e ancora Biagio Antonacci, i Pooh, Luciano Ligabue, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Renzo Arbore, Roberto Vecchioni, Daniele Silvestri, Ornella Vanoni, Nek, Luca Carboni. Ma tanti anche i fortunati. Quelli che a spintoni sono riusciti ad entrare in chiesa. Circa la metà di quelli che, invece, l'omelia l'hanno seguita fuori, attraverso il maxi schermo. La voce di Padre Bernardo, che ha terminato il suo intervento citando Kundera e definendo quella di Lucio "un'insostenibile leggerezza dell'essere", è scivolata tra le strade di Bologna facendosi largo tra la folla in Via D'Azeglio dove, oltrepassando le finestre, è riuscita ad entrare nella casa del maestro. Fino al momento in cui, dall'altare, il parroco ha annunciato la fine dell'omelia. Lucio allora è salito in macchina e lentamente si è allontanato, diretto al cimitero della Certosa. Per "colpa di non so di chi, ciao" Lucio. "Te voglio bene assaje ma tanto, tanto bene sai" sussurra qualcuno tra le labbra umide.</span></p></div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-49537932061430902682012-02-11T10:27:00.000-08:002012-02-11T11:00:04.095-08:00PAZIENTI TROPPO 'LUNGODEGENTI' NEL POLICLINICO MILITARE DI ANZIO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUv_WCM9EiGZumXVntY1nezJGhtTMsHUJubfZZVtFb_8sm1ZS13jF75py2h_6XKa6CJlqlbvrdolz3wixmINxGCAc79C2g9uo34Bt_j9SU-8ABbs8q1wVACJplnedHKv-grcnMLSfDmhlE/s1600/3169_1088699430453_1615487279_206245_5057586_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 299px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUv_WCM9EiGZumXVntY1nezJGhtTMsHUJubfZZVtFb_8sm1ZS13jF75py2h_6XKa6CJlqlbvrdolz3wixmINxGCAc79C2g9uo34Bt_j9SU-8ABbs8q1wVACJplnedHKv-grcnMLSfDmhlE/s400/3169_1088699430453_1615487279_206245_5057586_n.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707947399923577954" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Un vero e proprio paradiso terrestre. Il Dipartimento di Lungodegenza di Anzio è, senza dubbio, un piccolo eldorado. Lo sguardo del visitatore incontra inizialmente la casa del comandante, rimessa a nuovo, e la Chiesa con i suoi muri rosso porpora e quei 14 ettari di verde sui quali spuntano pini e palme. Uno scenario straordinario. Ma l'incantesimo sembra destinato a durare poco. Troppo poco. Basta girare l'angolo, infatti, e il Dipartimento mostra il suo vero aspetto. La struttura dove sono ospitati i degenti è fatiscente.</div><div style="text-align: justify;">Il Dipartmento del Policlinico militare di Roma, "ha una configurazione funzionale particolare". Nello specifico, l'Ospedale è un organo dell'Organizzazione Sanitaria Militare e tra le sue mansioni figurano "trattamenti terapeutici e riabilitativi di lunga durata" del personale militare, con una particolare attenzioni alle malattie legate all'età. Assistenza ospedaliera protratta, dunque. Per l'esattezza sessanta giorni. Questa la durata massima di un ricovero all'interno della clinica. Un particolare che però sembra essere sfuggito ai pazienti dipendenti del ministero della Difesa e delle Forze Armate, che "abitano" la struttura da circa 20 anni. Gli infermi del Dipartimento sono una trentina. Tutti lautamente remunerati con pensioni di tutto rispetto. Anche se la degenza ospedaliera è interamente a carico della collettività. Ai cittadini italiani un paziente del Policlinico costa più di 300 euro al giorno.</div><div style="text-align: justify;">Ma chi si occupa della cura dei trenta pazienti ospitati dalla clinica? Circa dieci persone, di cui quattro-cinque sono infermieri. In una totale assenza di turni notturni che invece vengono effettuati dalle badanti. Ogni anziano, infatti, ingaggia, a proprie spese, una badante, che svolge le mansioni del personale, come dare le medicine e fare le pulizie. Accanto a infermieri e badanti, la struttura vanta, poi due psicologi e uno psichiatra. Ma nessun geriatra.</div><div style="text-align: justify;">Cosa c'è sotto? Letteralmente la villa di Nerone, una struttura di grandissimo valore storico e artistico, proprio sotto il padiglione dei degenti. Ma non solo. Anni fa, infatti, alcuni scavi archeologici hanno riportato alla luce alcune rovine romane "misteriosamente" sparite poco dopo. E le frequenti pressioni da parte di privati e università di ristrutturare il dipartimento per farne anche un'importante centro di interesse culturale, hanno sempre ricevuto risposte negative. Il motivo? E' probabile che si miri a far calare il valore di mercato della struttura, così da consentire a "qualcuno" di fare l'affare della sua vita. Tante le ipotesi e poche le certezze. Così per il momento i più curiosi sono devono accontentarsi del responso dell'ispezione della sicurezza: nella clinica è tutto in ordine.</div>fonte: www.ilfattoquotidiano.it<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF5BDpZYZ6_Sp3t-HmkxOzPzxFWT8rup8IsyGVa9OgAHmqFSTbZKU2bN88m3-MsLbSo29VuUaPJBclDAQ18RpA4p1UQhuasrMm1IRBOwMAzb80W4hbnPqk2ZhM1fjZVyiB8XODHLLTua8-/s1600/3169_1088699590457_1615487279_206249_483244_n.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 299px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF5BDpZYZ6_Sp3t-HmkxOzPzxFWT8rup8IsyGVa9OgAHmqFSTbZKU2bN88m3-MsLbSo29VuUaPJBclDAQ18RpA4p1UQhuasrMm1IRBOwMAzb80W4hbnPqk2ZhM1fjZVyiB8XODHLLTua8-/s400/3169_1088699590457_1615487279_206249_483244_n.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707947564672646018" /></a>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-19827798690163696752012-02-09T07:41:00.000-08:002012-02-09T08:12:50.653-08:00Negozi aperti tutto l'anno 24 ore su 24: ora si può!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-pOhYBdAOMeVAeIK9LlkJyM9U0JpAyBuRUNo8ZOg0ELqeizifEb28Fx0tY8AVXMy2CG1iWeoDOf8F4rJBp0yuJ-_pyaiC1J1f_LSuccu0NuD3xBAhrnwTlqQFVceH_ZQZ4csShn_P_yPv/s1600/aperto24ore.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-pOhYBdAOMeVAeIK9LlkJyM9U0JpAyBuRUNo8ZOg0ELqeizifEb28Fx0tY8AVXMy2CG1iWeoDOf8F4rJBp0yuJ-_pyaiC1J1f_LSuccu0NuD3xBAhrnwTlqQFVceH_ZQZ4csShn_P_yPv/s320/aperto24ore.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707163402043808898" /></a><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Anno nuovo, decreto nuovo. All’alba del 2012, il Governo Monti ha varato il cosiddetto provvedimento “Salva Italia” che oltre a liberalizzare taxi e farmacie, ha suscitato non poche polemiche anche tra i commercianti. Uno dei punti della manovra riguarda, infatti, la liberalizzazione degli orari di tutti gli esercizi commerciali: non solo negozi ma anche bar, ristoranti, locali, grandi magazzini e supermercati potranno decidere quando alzare e abbassare le serrande. In altre parole a partire dal 2 gennaio i negozi possono rimanere aperti 365 giorni l’anno, notte compresa, senza badare a domeniche e festività e con la possibilità di decidere in merito alla chiusura per mezza giornata. In una totale assenza di regole. Inoltre, la legge concede, a ciascun Comune, 90 giorni di tempo dalla messa in atto del decreto, per decidere se e come applicare il nuovo provvedimento.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Liberalizzazione selvaggia del settore, dunque. Non ci stanno Confesercenti e Confcommercio che hanno urlato il loro dissenso. A Parma la battaglia portata avanti dalle associazioni dei consumatori contro le liberalizzazioni selvagge, è particolarmente radicata e ha come obiettivo precipuo quello di stimolare l’intervento del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, affinché dimostri al governo l’illegittimità del decreto.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Ma perché il nuovo provvedimento non piace alle associazioni dei consumatori e, a quanto pare, neppure ai titolari dei piccoli negozi del centro di Parma?</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Per effetto delle liberalizzazioni si perderanno migliaia di posti di lavoro. Flessibilità non significa sviluppo. Il provvedimento, e nello specifico l’apertura domenicale, finirà per danneggiare i piccoli esercizi commerciali che, uno dopo l’altro, verranno inghiottiti dalle grandi catene di distribuzione che attualmente detengono il 70% del mercato. In particolare si favoriranno, non tanto i marchi commerciali italiani, che già sono radicati sul territorio, quanto piuttosto quelli stranieri che avranno così un motivo in più per insediarsi in modo massiccio anche nel nostro Paese, magari acquistando qualche gruppo. </div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Inoltre, prolungare gli orari di apertura comporterebbe un aumento dei costi di gestione dell’azienda insieme ad un incremento delle spese relative ai dipendenti. Questa situazione sarà sostenibile soltanto per le grandi imprese.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Il provvedimento studiato per stimolare un incremento del Pil, crea, al contrario, forti squilibri. A questo punto è d’obbligo una domanda: “In una situazione di recessione, come quella italiana, l’effettiva apertura del negozio 7 giorni su 7 può davvero aumentare il potere d’acquisto del consumatore visto che il volume delle vendite dipende innanzitutto dal potere d'acquisto, in questo momento bassissimo? Lo abbiamo chiesto ai commercianti e agli acquirenti parmigiani. Scettici i primi, più ottimisti i secondi. I titolari dei piccoli esercizi commerciali, salva qualche eccezione, in questo momento nutrono profonde perplessità e, in più, annunciano battaglia sulla questione del “saldi fai da te”, sollevata qualche giorno fa da Federmoda Parma. Tra i provvedimenti di liberalizzazione rientra, infatti, anche una totale liberalizzazione dei saldi di fine stagione. "La politica del “sempre in sconto” potrebbe danneggiare in primis il consumatore (la qualità dei prodotti offerti, la trasparenza del mercato, la reale convenienza delle offerte) e poi le piccole imprese" dal momento che il grande distributore attrae i clienti scontando alcuni prodotti ma alla fine recupera i prezzi scontati inducendo all'acquisto di altra merce. Una prospettiva quella dei commercianti che non sembra turbare i consumatori. Ma solo quelli più giovani. Acquisti notturni, capatine nei centri commerciali a tutte le ore, shopping domenicale sono tra i passatempi preferiti dalle nuove generazioni per trascorrere il tempo libero.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; font-family: Verdana, Tahoma, Arial, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify; ">Ma proviamo a metterci dalla parte dei lavoratori. L’obiezione più diffusa riguarda la qualità del lavoro e della vita dei dipendenti. Che cosa cambia per loro? Il rischio di schiavizzare una categoria è molto alto. Inoltre i lavoratori sottolinenano l’obbligo per il Comune di garantire chi decide di lavorare di domenica o nei giorni festivi, quei servizi che sono assicurati durante la settimana. Il numero delle corse del trasporto urbano sarà lo stesso dei giorni feriali? E la sicurezza per i dipendenti che rimarranno nei negozi fino a tarda ora sarà assicurata? Quanti agenti saranno in servizio? Le madri lavoratrici potranno contare sull'apertura degli asili nido nei giorni festivi?. E, infine, verranno sperimentate nuove forme di contratto, come le assunzioni a termine e part-time e le forme più variegate di contratti senza nessuna stabilità lavorativa? Ai posteri l’ardua sentenza.</div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-53117705318261149062011-03-24T10:24:00.000-07:002011-03-24T10:33:12.255-07:00IL NUOVO SPOT ENI. Cosa c'è dietro?<iframe height="344" src="http://www.youtube.com/embed/2YLzAnTB5-A?fs=1" frameborder="0" width="425" allowfullscreen=""></iframe>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-20392273601430528872010-11-01T04:59:00.000-07:002010-11-01T05:00:02.115-07:00VIDEO VERITA' SULL'EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA<object width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/CDeLWeW-67A?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/CDeLWeW-67A?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-55474294656946369632010-10-31T09:30:00.000-07:002010-10-31T09:41:28.916-07:00VOCAZIONE "MONNEZZA"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr4iEstw3KKEsyr6y57Hw5IJLPsQFJ11u1ZbvpIJsiE_qeKe5U3UN63lz-NaoxhmwcQsG-memACbubvFK5ptV0SCRdcNnwh4La3FNCa3QOd05GK8kVu9E27wz63wbcyCAv954ikatZxugr/s1600/1.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 185px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534251223118753330" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr4iEstw3KKEsyr6y57Hw5IJLPsQFJ11u1ZbvpIJsiE_qeKe5U3UN63lz-NaoxhmwcQsG-memACbubvFK5ptV0SCRdcNnwh4La3FNCa3QOd05GK8kVu9E27wz63wbcyCAv954ikatZxugr/s320/1.jpg" /></a><span style="font-family:times new roman;font-size:130%;"><em><span style="font-family:lucida grande;">Mi accingo a scrivere. Ho in testa una cosa sola. Devo fare in modo che tu, lettore, compia un viaggio. Devo afferrarti per la mano e guidarti. Tra i volti rabbiosi e gli occhi gonfi. Questo è il mio compito. Questa è la mia vocazione.<br />I due lunghi giorni di resistenza trascorsi tra lotte e scontri non possono perire così. Sotto i cumuli di “monnezza”. Io a quella gente voglio dare una voce. Per fare questo ho bisogno di portarti con me, caro lettore, tra le colline verdi del Sannio. Tranquillo sei in buone mani. Ti sei affidato a chi quei giorni li ha vissuti. In prima persona. E lo ha fatto per assolvere a due compiti: quello di cittadina che vuole difendere la propria terra (casa mia dista solo 2 Km dalla mega discarica di Sant’Arcangelo Trimonte) e quella di aspirante giornalista.<br />Filmare, fotografare ma soprattutto osservare. Mi proponevo di fare questo quando mi trovavo lassù, dove ora voglio condurti. Volevo riuscire a cogliere quel qualcosa in più che mi avrebbe permesso di raggiungere te.<br />Spero che la scrittura riesca e rendere la drammaticità di quei giorni vissuti insieme a poco più di un centinaio di persone</span>. </em></span>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-37344838560627172732010-10-31T08:13:00.000-07:002010-10-31T08:16:42.584-07:00SANT'ARCANGELO TRIMONTE. STORIA DI UNA DISCARICA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPLKeSGWqRYWTLpb17I8QnlNBp60J9-CH5ePqWFiGejxN5Dd7do-Uy0mVS8199kTdIqjB4FryO9Y_nozMt1l-4nQVynJMQJU2oi2bMcyR6ZAtEsZ9Cyyddf4pTNAe7TRnbheMCzE7N2SHF/s1600/5.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5533946686735970386" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPLKeSGWqRYWTLpb17I8QnlNBp60J9-CH5ePqWFiGejxN5Dd7do-Uy0mVS8199kTdIqjB4FryO9Y_nozMt1l-4nQVynJMQJU2oi2bMcyR6ZAtEsZ9Cyyddf4pTNAe7TRnbheMCzE7N2SHF/s400/5.jpg" /></a><br /><div align="justify">Quella che sto per raccontarvi è la storia di un comune della provincia di Benevento che da giorni fa versare fiumi di inchiostro alla cronaca locale. Il suo nome è <strong><em>Sant’Arcangelo Trimonte</em></strong>. Si tratta di un piccolo paese di 9,8 Km quadrati, situato a 363 metri sul livello del mare e scarsamente popolato (691 anime di cui l’80% ultrasessantenni). E allora se i numeri sono questi che cosa ha attirato l’attenzione di giornalisti e fotografi che dal 20 a 22 ottobre si sono riversati tra le colline più verdi del Sannio? In realtà di dare i numeri non abbiamo ancora finito. Manca il tre. Tre quante sono le discariche che da circa dieci anni impegnano la popolazione locale, situata a 500 metri dai siti di stoccaggio, in lotte permanenti.<br /><br />È il maggio 2002 quando a Napoli esplode l’emergenza rifiuti. L’allora commissario straordinario, il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in accordo con il Presidente della provincia di Benevento e i rappresentanti del Comune di Sant’Arcangelo, realizza per conto del consorzio Napoli, 3 una discarica di 700.000 metri cubi di rifiuti. La gestione della discarica di contrada Nocecchia viene affidata alla FIBE. Il sito di stoccaggio però versa in uno stato di totale degrado: “i muri che circondano la discarica presentano numerose crepe da cui fuoriesce il percolato che ha ormai inquinato il territorio circostante”, afferma il geologo Vincenzo Briuolo. Inoltre la forte pendenza su cui poggia la discarica favorisce la discesa a valle di tale sostanza.<br />Urge una bonifica che però non arriva. Arrivano invece altre due discariche.<br /><br />Nel 2008 lo smaltimento dei rifiuti in Campania desta di nuovo serie preoccupazioni. È di nuovo emergenza e la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte è già satura. Che fare? La soluzione viene presa il 21 maggio: il nuovo governo Berlusconi approva il Dl 90/08 (convertito in legge n.123 il 14 luglio 2008) con cui si individuano dieci nuovi “siti da destinare a discarica”. Sant’Arcangelo Trimonte figura nella lista.<br />“Le discariche devono essere interventi altamente industriali, devono essere cioè realizzate nel migliore dei modi dal momento che esse possono dar luogo a inquinamento e a percolamenti”, spiegava il geologo Giovanbattista De Medici, intervenuto il 5 aprile 2008, nell’incontro organizzato a Sant’Arcangelo con l’Assise di Palazzo Marigliano di Napoli, su proposta del Codisam, il Comitato di Salute e Ambiente nato otto mesi dopo l’emanazione del decreto legge.<br />A scanso di equivoci la stessa legge n. 123, all’articolo 2, prevede la realizzazione di siti da destinare a discarica nel rispetto delle misure indispensabili alla tutela della salute e dell'ambiente. A quanto pare la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte fa eccezione.<br />Gli esperti hanno infatti evidenziato il grave dissesto idrogeologico del territorio che rientra nella cosiddetta "Zona assiale della catena", l'area sismicamente attiva dell'Italia Meridionale dove si generano i terremoti di maggiore intensità. Ma non è tutto. Il progetto della nuova discarica di contrada Nocecchia viola ogni normativa europea in materia ambientale: la zona è infatti sovrastata da un elettrodotto di 150 KV. Non si è trovata neppure l'argilla, la cui presenza è un elemento fondamentale per la scelta dei siti da destinare a discarica, in quanto isolante naturale che mette al riparo da ogni possibile infiltrazione di percolato nel terreno circostante. Un ultimo elemento registrato dai geologi è la presenza quotidiana di forti venti considerati una sorta di fissante della puzza. Un disagio sociale e ambientale, la cui causa non è imputabile solo al vento ma soprattutto alla cattiva gestione della discarica.<br />Incurante, sprezzante il Supercommissario Gianni De Gennaro va avanti e autorizza sul territorio di Sant’Arcangelo Trimonte, geologicamente malmesso, la costruzione di una mega discarica di due vasche di 450.000 m3cadauna.<br /><br />Devastanti gli effetti socio-economici: sono in aumento tumori maligni al polmone, vescica e fegato, e di leucemie. Per non parlare del danno economico subito dagli abitanti del posto. Caratterizzata da una forte vocazione agricola la popolazione ha visto il valore delle attività industriale, delle case e del terreno inquinato dalle infiltrazioni di percolato, calare nel giro di pochi mesi.<br /><br />Ormai sono trascorsi due anni dalla realizzazione dei sito di contrada Nocecchia. Ma il 2010 promette male: le nuove che giungono dai palazzi della Regione Campania non sono confortanti. A Sant'Arcangelo Trimonte è in arrivo un bastimento carico carico di "monnezza". </div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-59769713632857278752010-10-31T08:10:00.000-07:002010-10-31T08:11:58.258-07:00MONNEZZA E SCONTRI. LA RESISTENZA A SANT'ARCANGELO DURA DUE GIORNI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3R8V70dL_ME0HrTmoCxhK7QCmTTV8cZuedvy-r9e7NEK7lLdFGZBiUWc7nsTL_slcYSvj7twDgvvVZ9V4IU5aLDqmbzJUYgaDAiXlyhDcSU48jKQp59XGLaZldRZJeULRPnmnid6qmmFp/s1600/2.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5533941100566486514" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3R8V70dL_ME0HrTmoCxhK7QCmTTV8cZuedvy-r9e7NEK7lLdFGZBiUWc7nsTL_slcYSvj7twDgvvVZ9V4IU5aLDqmbzJUYgaDAiXlyhDcSU48jKQp59XGLaZldRZJeULRPnmnid6qmmFp/s320/2.jpg" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDrvHoukXoQF69BcHVZ24nxQhp7tzLkSi3MhNphsLsIPFJ4AuEDyigb3rR6BWWYZQ-6D1HN7_ClDjKHKMSmfftUk2RaRTQiktBfWmOwYTOUBWS_N6wq9jw01a2T_xhUf00-GM9am0iRSc4/s1600/1.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5533940937035547426" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDrvHoukXoQF69BcHVZ24nxQhp7tzLkSi3MhNphsLsIPFJ4AuEDyigb3rR6BWWYZQ-6D1HN7_ClDjKHKMSmfftUk2RaRTQiktBfWmOwYTOUBWS_N6wq9jw01a2T_xhUf00-GM9am0iRSc4/s400/1.jpg" /></a><br /><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYTJvuKxrcTYM-CRAAfKUQIGB5FvnUlmbWXU1ngeCIeAf_-9tHKMNZTJSypFBSD1NxuAi6tBoADrALZilowQNL3BjbtcmjvOfMeDu8_gomV2at1UGt-5sKUXP4N6VLsHkZG9mYxQM6iCHQ/s1600/imagesCAGI4XOU.jpg"><span style="font-size:130%;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 236px; FLOAT: right; HEIGHT: 157px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5533931044239160898" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYTJvuKxrcTYM-CRAAfKUQIGB5FvnUlmbWXU1ngeCIeAf_-9tHKMNZTJSypFBSD1NxuAi6tBoADrALZilowQNL3BjbtcmjvOfMeDu8_gomV2at1UGt-5sKUXP4N6VLsHkZG9mYxQM6iCHQ/s400/imagesCAGI4XOU.jpg" /></span></a>Ebbene in questi giorni, così come dieci anni fa, in Campania si parla ancora di emergenza rifiuti. A Sant’Arcangelo Trimonte si parla ancora di emergenza rifiuti. Senza entrare nel merito di quella che di emergenza non ha proprio nulla, occorre partire da un fatto di cronaca.<br />Il 19 ottobre 2010 il presidente della Regione, Stefano Caldoro, emana un’ordinanza “per arginare e superare l’attuale stato di crisi per quanto attiene il ciclo di raccolta dei rifiuti a Napoli ed in provincia”. Ma come fare? La soluzione è la seguente: “i Comuni e i gestori degli impianti STIR che attualmente conferiscono i propri rifiuti alla discarica di Terzigno conferiranno gli stessi presso le discariche di Savignano Irpino (AV), San Tammaro (CE) e Sant’Arcangelo Trimonte (BN)”.<br />L’Irpinia e il Sannio irsongono. Sant’Arcangelo insorge. La parola più ricorrente è sopruso. E sì perché il provvedimento Caldoro cancella di fatto la vertenza regionale emanata in agosto “per il ritorno alla gestione ordinaria e provincializzata dei rifiuti”. In altre parole il documento obbligava “le Province della Campania a dotarsi di una proprio sistema di gestione del ciclo dei rifiuti che superi il Consorzio Unico e riconduca la materia alla responsabilità diretta delle singole Amministrazioni Provinciali”. Furioso Fausto Pepe, sindaco di Benevento, che dichiara: «La gravità di questa scelta, oltre a portare alla luce l’incapacità del centrodestra e del presidente Caldoro, sfiducia di fatto i cantori del berlusconismo sparsi in giro per la Campania». La tensione a Sant’Arcangelo sale.<br /><br />Il giorno 21 ha inizio il presidio. Il sito di contrada Nocecchia pullula di manifestanti. Il Sindaco del paese, Romeo Pisani, e i rappresentanti del Codisam chiedono l’immediata convocazione del Consiglio Provinciale. La proposta viene accettata: il consiglio si terrà nel pomeriggio davanti alla discarica. Alle 18.00.<br />Il tiepido sole d’autunno colora i volti dei manifestanti e rischiara le fasce tricolori. Quelle dei sindaci che giungono in rappresentanza dei paesi limitrofi. Accompagnati da consiglieri e assessori provinciali, i sindaci sfilano tra la rabbia e la diffidenza dei cittadini per ciò che in passato si poteva fare e non si è fatto. Uno dopo all’altro, gli uomini della politica, si sistemano al di là del lungo tavolo rettangolare. Come figurine di una stampa in bianco e nero. Al di qua del tavolo ci sono i cittadini. I primi hanno il microfono. I secondi solo la forza della voce. Il consiglio è ufficialmente aperto. Gli interventi si susseguono, interrotti dalla voce di qualche coraggioso che, uscendo dalla folla, decide di urlare la propria rabbia. Una rabbia che fa eco tra le colline verdi del Sannio. Si ragiona. Si discute. Si litiga. Ma presto cala la notte. Il buio è implacabile. È tardi. Gli uomini della politica si congedano. Ma prima di allontanarsi fanno una promessa. “Domani saremo di nuovo qui. Accanto a voi”. I santarcangiolesi sono titubanti. Ma non mollano. Sanno che quello che sta per arrivare sarà un giorno di lotta e di scontri. Sono pronti. Difenderanno la loro terra con le unghie e con i denti. Con o senza gli uomini della politica.<br /><br />Il nuovo giorno è arrivato. Il sole , nascosto tra le colline sannite, illumina il cielo. Timidamente. Sono le 7. La discarica è già presidiata. Le ore scorrono lentamente. L’ansia sale. Si sa, stanno per arrivare. Eccoli. Minuscoli in lontananza, diventano sempre più grandi man mano che si avvicinano. Ma quanti sono? Uno, due, tre, sette. Sette tir. Tutti carichi di “monnezza”. Tutti provenienti dal napoletano. La gente accorre. I manifestanti sono un centinaio. Tra di essi riconosciamo alcuni sindaci, consiglieri, assessori, fedeli alla promessa della sera prima. Dimostranti e politici si sistemano. Uno accanto all’altro. Dinanzi al cancello verde. Attendono l’arrivo delle Forze dell’ordine che devono garantire lo sversamento dei rifiuti.<br />“Serrate, serrate” urla qualcuno dei dimostranti, “non vi faremo passare” grida un altro. Tra i politici, i più attivi sono il consigliere provinciale Claudio Ricci e il capogruppo dell’opposizione Massimo del Viscovo. Anche i primi cittadini di Molinara, Maria Cirocco, di Apice, Ida Albanese, danno man forte ai manifestanti. Ma a lasciare il segno è il coraggio delle donne del posto. Figlie, mamme, nonne tutte pronte a lottare. E lo fanno col sostegno dei loro uomini e dei ragazzi del Centro Sociale Depistaggio. Poliziotti e carabinieri sono implacabili. Avanzano. Ligi al dovere. Impettiti nelle loro divise blu. Quella gente va sgomberata. I camion devono entrare. Pochi metri dividono i manifestanti dalle forze dell’ordine. Ora solo pochi centimetri. I corpi finiscono per toccarsi. Per scontarsi. Sono momenti di forte concitazione. Tra la folla c’è un ferito. Si chiama Bruno Ranaldo. Ha 63 anni. Bisogna chiamare i soccorsi. Gli scontri non si placano. La polizia allontana i manifestanti. Usa la forza. Quanto basta per aprire un varco. Ora dinanzi al cancello ci sono loro. Poliziotti e carabinieri. I camion si riaccendono. I motori ruggiscono. I grossi tir si avvicinano alla discarica. Stanno per entrare. Ma ecco uno dei manifestanti collocarsi supino davanti al primo dei sette tir. E’ un assessore, Paolo Visconti. I camion devono fermarsi. Le ore successive sono le più cruciali. Un vertice in Prefettura, alla presenza del prefetto Mazza, del presidente della Provincia Cimitile, dei sindaci del comprensorio di Sant’Arcangelo Trimonte e dei responsabili delle Forze dell’Ordine discuterà su quanto accaduto davanti alla discarica. Il tempo passa. I manifestanti non abbandonano il presidio. La risposta arriva in serata. Dopo una lunga discussione, il prefetto si è impegnato a scongiurare lo sversamento di rifiuti in futuro. Ma i 7 tir che sono stati bloccati tutta la giornata dinanzi ai cancelli dovranno sversare. «È stata una difficile trattativa», dice il sindaco Pisani, «Ma la soluzione adottata era il male minore. Abbiamo evitato la militarizzazione della zona con l’arrivo di altri rifiuti da fuori provincia». La terra inghiotte. È la mattina del giorno 23. Da quanto si apprende nel Sannio non dovrebbe più giungere immondizia dal Napoletano. C’è da fidarsi? Intanto la situazione a Sant’Arcangelo rimane tranquilla.</div><br /><br /><br /><div align="justify">Fatto sta che la protesta in Campania continua nonstante i contentini promessi dal governo per mettere a tacere gli abitanti delle zone interessate. Una protesta motivata. Lontano dalle telecamere nazionali. Ad insaputa degli italiani che giudicano, ora come allora, quello del governo Berlusconi un lavoro fatto bene.<br />Oggi l'emergenza rifiuti è di nuovo in agguato. Perchè i napoletani producono troppa immondizia o perchè il problema dei rifuiti in realtà non è mai stato debellato? </div><br /><br /><p align="justify"></p></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCg_EbJC5tgBZJVqyzqz7-VaXZdLg0rNtNffHlIZCTlbS5q7N6_gKpwqYiky333bqWJMF_fPMFEPHv7ZvkyhllRGuj4kHZmzaJE4os05pIIwe-t7zPbLKpXXD6drGVWAa3f0MJvUQA7Fp8/s1600/img_2200.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5533941653143096914" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCg_EbJC5tgBZJVqyzqz7-VaXZdLg0rNtNffHlIZCTlbS5q7N6_gKpwqYiky333bqWJMF_fPMFEPHv7ZvkyhllRGuj4kHZmzaJE4os05pIIwe-t7zPbLKpXXD6drGVWAa3f0MJvUQA7Fp8/s400/img_2200.jpg" /></a>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-86410310906425375512010-10-30T14:52:00.000-07:002010-10-30T14:59:22.680-07:00RIFIUTI. DOVE LI METTIAMO?<object style="background-image:url(http://i3.ytimg.com/vi/vjcZ3vmAMuA/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/vjcZ3vmAMuA?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/vjcZ3vmAMuA?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowScriptAccess="never" allowFullScreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-45809164016880382652010-10-30T14:13:00.000-07:002010-10-30T14:35:05.794-07:00<object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i4.ytimg.com/vi/CIdDzRueolg/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/CIdDzRueolg?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/CIdDzRueolg?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-3972555924672940772010-10-30T14:12:00.000-07:002010-10-30T14:18:15.928-07:00<object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i1.ytimg.com/vi/xIIsPiGaBuo/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xIIsPiGaBuo?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/xIIsPiGaBuo?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-70178557263002613132010-10-20T10:48:00.000-07:002010-10-30T12:47:50.977-07:00LA SENTENZA DI CALDORO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGZF1dISyajPjzqq5RkPcLHUeaSO9WucbGDFmasY6nZ6wQXe1YziFoKUEThDQB-xX06r1sJfoViODqGJJAvL5LeWi7fchiW0ebCaRF8svLSQg2yU5t1JoUAT890Yx5Xktbf6FsFnsw37b/s1600/discariche_campania1273227924.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; FLOAT: right; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530268919846726114" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtGZF1dISyajPjzqq5RkPcLHUeaSO9WucbGDFmasY6nZ6wQXe1YziFoKUEThDQB-xX06r1sJfoViODqGJJAvL5LeWi7fchiW0ebCaRF8svLSQg2yU5t1JoUAT890Yx5Xktbf6FsFnsw37b/s320/discariche_campania1273227924.jpg" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD3hdpS5WwtGY0E6r_MAudWfHo4-qksdk5oS4AJ-wtQ2dgB7Wmq-4mH95YAKpTKPJ7odqCI17Y5Krzob33TNa9bb1EwOL_zE0ynMt4Hrc8h2RC-fE_eppqAcHeftMfw6zo-rUj8poswOET/s1600/imagesCA3WMH0O.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 301px; DISPLAY: block; HEIGHT: 167px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530204962187986562" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD3hdpS5WwtGY0E6r_MAudWfHo4-qksdk5oS4AJ-wtQ2dgB7Wmq-4mH95YAKpTKPJ7odqCI17Y5Krzob33TNa9bb1EwOL_zE0ynMt4Hrc8h2RC-fE_eppqAcHeftMfw6zo-rUj8poswOET/s400/imagesCA3WMH0O.jpg" /></a><br /><div align="justify"><strong>Vi propongo di seguito il comunicato Caldoro:</strong><br /><br /><em>Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, vista la legislazione vigente e sentite le amministrazioni provinciali della Regione, è intervenuto con una ordinanza d'urgenza al fine di creare le condizioni necessarie per arginare e superare l'attuale stato di crisi del ciclo di raccolta dei rifiuti a Napoli ed in provincia.<br /><br />Vista anche la richiesta del Prefetto di Napoli di consentire ai comuni della Provincia di Napoli, che utilizzano la discarica di Terzigno, di conferire i rifiuti in discariche site in altre province, il presidente ha disposto con proprio atto che i Comuni ed i gestori degli impianti STIR della provincia di Napoli, che attualmente conferiscono i propri rifiuti alla discarica di Terzigno, conferiranno gli stessi presso le discariche di Savignano Irpino (AV), San Tammaro (CE) e Sant’Arcangelo Trimonte (BN).<br /><br />I conferimenti si intendono per quantità ben precisate e fino al ripristino delle condizioni di regolare funzionamento degli impianti siti nella provincia di Napoli, previsto per il giorno 26 ottobre.<br /><br />Si è preso atto, in questo momento, che a causa delle manifestazioni attuate dai cittadini nelle aree contigue alla discarica di Terzigno, nonostante i servizi di accompagnamento degli autocompattatori da parte delle forze dell’ordine, non è possibile assicurare il conferimento di gran parte dei rifiuti nella predetta discarica. Tale situazione, come comunicato da numerosi comuni, comporta l’impossibilità di garantire il regolare servizio di raccolta dei rifiuti urbani, che, in conseguenza, si stanno accumulando nei centri abitati, ivi compreso il capoluogo.<br /><br />La scelta di intervenire si è resa necessaria per la situazione eccezionale determinatasi e per scongiurare, a causa del protrarsi e l’ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l’igiene e la salute dei cittadini. </em></div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-30443864062939123272010-10-08T05:33:00.000-07:002010-10-08T05:42:28.716-07:00IMAGINE<span style="font-size:180%;"><span style="font-family:times new roman;"><em>Il 9 ottobre 1940 nasceva John Lennon...</em><br /><br /></span></span><object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i2.ytimg.com/vi/IxLnIRVVwIM/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/IxLnIRVVwIM?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/IxLnIRVVwIM?fs=1&hl=it_IT" width="425" height="344" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-18762628970774346292010-09-27T04:20:00.000-07:002010-10-20T16:06:29.800-07:00A MORTE LA PENA DI MORTE<object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i2.ytimg.com/vi/IwYioAHhEns/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/IwYioAHhEns?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/IwYioAHhEns?fs=1&hl=it_IT" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-11331157582996114622010-09-21T08:14:00.000-07:002010-10-20T16:05:58.279-07:00IL VIDEO CENSURATO DALLE TV ITALIANE<object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i1.ytimg.com/vi/LhOJc1JBpKI/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/LhOJc1JBpKI?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/LhOJc1JBpKI?fs=1&hl=it_IT" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-34348349246313085432010-09-05T09:11:00.000-07:002010-09-05T09:29:17.504-07:00JOVANOTTI. UNA LETTERA PER SAKINEH.<strong><em><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">"QUESTO NON E' IL VERO IRAN..."<br /><br /></span></em></strong><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC7pxJN0nUwrTJzsKZVO5XO_J6q_GmLHNTdb920RsQH9x1D2mK4CLHHT6FMrh3U_Z7b6p8_l31R0J8vCR8j5tELXfXB2CDF52YsbVZcB9YUolZDw9sDpInbpgmOOTBmJ9h_m_3WMXrkaCz/s1600/images.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; DISPLAY: block; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513463898182583570" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC7pxJN0nUwrTJzsKZVO5XO_J6q_GmLHNTdb920RsQH9x1D2mK4CLHHT6FMrh3U_Z7b6p8_l31R0J8vCR8j5tELXfXB2CDF52YsbVZcB9YUolZDw9sDpInbpgmOOTBmJ9h_m_3WMXrkaCz/s400/images.jpg" /></a><br /><br /><div><em><span style="font-size:130%;">L'anno scorso ho attraversato l'Iran con la biciletta, un viaggio attraverso i grandi spazi deserti e le città. L'Iran è un Paese bellissimo e complesso abitato da gente di una gentilezza ospitale e riservata.<br /><br />Le strade di Teheran sono piene di giovani che amano profondamente il loro paese e la propria cultura tanto quanto amano e sognano più libertà, più modernità, più apertura verso il mondo senza rinunciare al loro spirito.<br /><br />L'Iran è uno dei luoghi chiave del pianeta e la nostra battaglia per liberare </span><a href="http://inmitoveritas.blogspot.com/2010/07/adulterio-durante-il-matrimonio.html"><span style="font-size:130%;">Sakineh</span></a><span style="font-size:130%;">, anche se condotta a distanza, è giusta e non rivolta contro il popolo iraniano ma contro quei pochi che con una barbarie del genere raccontano al mondo un'immagine del proprio Paese che non corrisponde affatto alla realtà</span></em><span style="font-size:130%;">.</span> </div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-911607631040747232010-09-05T08:26:00.000-07:002010-09-05T09:26:05.341-07:00MANCANO POCHE ORE ALLA LAPIDAZIONE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDT1SnPsQ2IVuyxhdLq7nJJjVp22Jn2N9dSR3qIm42Z-rXkYDt1-pbAlPpqc_AOR3eqUqBD8Lfbrtl4PBGiHO6ei1EM9hmzV5AZn792Jj_yHVU-PjsuXenVxlEUwFCPOD5nEf_-QywVeO8/s1600/untitled.bmp"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 221px; FLOAT: left; HEIGHT: 168px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513460677281590386" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDT1SnPsQ2IVuyxhdLq7nJJjVp22Jn2N9dSR3qIm42Z-rXkYDt1-pbAlPpqc_AOR3eqUqBD8Lfbrtl4PBGiHO6ei1EM9hmzV5AZn792Jj_yHVU-PjsuXenVxlEUwFCPOD5nEf_-QywVeO8/s400/untitled.bmp" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0aiVPcMCKasjEDNrti5R6V52BdGAoKUeA85uyWtWcDoBUlG6iODZvfwK01W02mFEtvARUvSOim-8B2gROFjMZ0XNB434G8ntlyfv_rKHjdXXhSGE9RcsqKBOU3tiVnZXSyShp1J4_YRXu/s1600/sakineh-mohammadi-ashtiani.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; DISPLAY: block; HEIGHT: 192px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513460202091313362" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0aiVPcMCKasjEDNrti5R6V52BdGAoKUeA85uyWtWcDoBUlG6iODZvfwK01W02mFEtvARUvSOim-8B2gROFjMZ0XNB434G8ntlyfv_rKHjdXXhSGE9RcsqKBOU3tiVnZXSyShp1J4_YRXu/s400/sakineh-mohammadi-ashtiani.jpg" /></a><br /><div align="justify">"La situazione è critica, Sakineh rischia di essere lapidata in ogni momento e senza preavviso. Il mio ricorso non è stato ancora formalmente accolto e per questo l'autorità giudiziaria ha il potere di rendere esecutiva in ogni istante la condanna". A lanciare l'allarme è l'avvocato di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana accusata di adulterio e per questo condannata alla lapidazione. L'unico mezzo per salvare la donna rimane la mobilitazione internazionale. Roma, Parigi, Londra, una dopo l'altra le capitali europee sono scese in piazza per fermare l'esecuzione che dovrebbe avvenire nelle prossime ore. </div><br /><div align="justify">Ma intanto rimane incerta la notizia delle 99 frustate che Sakineh avrebbe ricevuto dalle autorità iraniane. Per la seconda volta. La notizia è stata diffusa da «Liberation». Il quotidiano francese ha pubblicato infatti una lettera di Sajjad Ghaderzadeh, il figlio di Sakineh. Il giovane, 22 anni, parla di un articolo pubblicato dal London Times il 20 agosto scorso in cui appare un foto di donna senza velo, in cui sarebbe stata riconsciuta la madre. Secondo Sajjad è questo il motivo della punizione. A sostenere la tesi del ragazzo c'è anche uno degli avvocati della donna, Javid Houtan Kian. Mentre un ex legale di Sakineh, Mohammad Mostafaei, afferma che la punizione "non è stata eseguita". La causa di pareri cintrastanti è imputabile ad un solo motivo: il regime di censura esercitato dal governo iraniano abituato a mettere in atto intimidazioni sugli avvocati impegnati in cause di questo tipo.</div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-67328313403678260462010-09-05T07:34:00.000-07:002010-09-05T08:17:45.066-07:00"AFFAMATI DI CULTURA E DI DIGNITA'"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeG7euZE8VZw77YIkgNJSWqdRo9hYwF-opmDmaaCmJnL4YQc9rfIXZoWU1zjA_r_TalwNcIb2Ldg5saLAZcJy3VGO_mpzNHXnhTR8c6_5ePLkm2YmV9OVa86n7YEgras5wcDVW1s10izJF/s1600/scuola4.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 342px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513446821374375106" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeG7euZE8VZw77YIkgNJSWqdRo9hYwF-opmDmaaCmJnL4YQc9rfIXZoWU1zjA_r_TalwNcIb2Ldg5saLAZcJy3VGO_mpzNHXnhTR8c6_5ePLkm2YmV9OVa86n7YEgras5wcDVW1s10izJF/s400/scuola4.jpg" /></a><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;">Manca poco. La scuola italiana riapre i battenti. Peccato però che le procedure di assegnazione delle cattedre sono in ritardo, e 35 mila persone quest'anno non avranno un incarico, tra docenti e prsonale tecnico-amministrativo. Sono i precari della scuola. Quelli che i tagli fatti dal Ministro dell'Istruzione Gelmini e dal Ministro dell' Economia Giulio Tremonti con la legge 133 hanno lasciato in mezzo alla strada. La disperazione è tanta. E la forza pure. I precari della scuola non mollano. Da Pordenone a Benevento. Da Roma a Palermo. Sono centinaia i lavoratori che reclamano il diritto al lavoro. E lo fanno rinunciando al cibo e alla salute.</span></div><br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWMlyCqtTr3je2RmOlo75oaZSSPUJ9jfdLbGgKzpUgIsToEgeRX6kkA5BDmmxdUEqmLsc9lNeFB8GJ7TL31beDZH8neT392oluz14w_4fIFXkyIQLfdPKH5XyD1JeUJne4zkgKjr-HXBWK/s1600/files.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 267px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513446564708377858" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWMlyCqtTr3je2RmOlo75oaZSSPUJ9jfdLbGgKzpUgIsToEgeRX6kkA5BDmmxdUEqmLsc9lNeFB8GJ7TL31beDZH8neT392oluz14w_4fIFXkyIQLfdPKH5XyD1JeUJne4zkgKjr-HXBWK/s400/files.jpg" /></a>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-86509385120986627632010-09-03T04:38:00.000-07:002010-09-05T07:34:50.948-07:00"I volti della protesta"<object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i2.ytimg.com/vi/I7CW8j_3BxA/hqdefault.jpg)" width="480" height="295"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/I7CW8j_3BxA?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/I7CW8j_3BxA?fs=1&hl=it_IT" width="480" height="295" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-76499475770795145882010-08-29T08:12:00.000-07:002010-08-30T02:22:48.156-07:00E' NATO UN LAVORO. E' NATO NERO.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWSubfZCuHyCXenk-Nn06L5u5EfGFV70bVhPWybWozejnqUVyGwFhercZPZG2n6N0ZfrRPlCXQrlufKZPgLPTaZjoNOdNmZagWnfehV7_A01HhXVELys5PqlemwmHmSb_tF7Pq8r_-lU7X/s1600/rockefeller-lavoro.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 239px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5510889097341799314" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWSubfZCuHyCXenk-Nn06L5u5EfGFV70bVhPWybWozejnqUVyGwFhercZPZG2n6N0ZfrRPlCXQrlufKZPgLPTaZjoNOdNmZagWnfehV7_A01HhXVELys5PqlemwmHmSb_tF7Pq8r_-lU7X/s400/rockefeller-lavoro.jpg" /></a><br /><div align="justify"><em>"Robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo".</em> Parola di Giluio Tremonti. Martedì scorso in occasione del meeting leghista organizzato a Bergamo il ministro dell'economia ha dichiarato di voler guidare l'Italia fuori dalla crisi. Come? Cancellando la legge sulla sicurezza sul posto di lavoro. Ora, non per essere pignoli, ma la 626 non è stata superata dal decreto legislativo 81/2008 recante il nuovo <strong>Testo unico? </strong>Pare proprio di sì. Ma questo il professore non lo sa. Oppure fa finta di non saperlo. Infatti come ha dichiarato l'Onorevole Damiano, ministro del lavoro del governo Prodi, in un'intervista a <em>il Fatto Qutidiano</em>, <em>"certamente non si tratta di una gaffe: c'è un progetto politico finalizzato a ridurre il ruolo dello Stato nella tutela del diritto alla salute delle persone che vivono del loro lavoro".</em></div><div align="justify"></div><div align="justify">Il progetto c'è. E partirà dopo l'estate. L'obiettivo? Eliminare lo Statuto dei lavoratori, approvato con la legge 300 del 1970. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ci sta lavorando. Da tempo ormai. Per la precisione dal 30 luglio scorso, quando il governo del "fare" gli ha affidato la delega per presentare un nuovo Statuto dei lavoratori. Quello in voga è troppo obsoleto, per di più problematico. Basti pensare all'articolo 18 che vieta il licenziamento senza una giusta causa. Articoli come questi sono "vincoli che hanno intrappolato il Paese nella scarsa crescita", ha dichiarato lo stesso Sacconi che sulla questione <strong>dimissioni</strong> ha le idee chiare. </div><br /><div align="justify"></div><div align="justify">Il nuovo Statuto infatti prevede una contrattazione fondata non più sul rapporto tra imprese e sindacato ma tra azienda e individui, laddove quest'ultimi sono subordinati ad una condizione di minorità rispetto alle imprese e quindi più esposti al pericolo dei licenziamenti facili. Inoltre manca in assoluto un progetto di riforma degli ammmortizzatori sociali. niente di nuovo. In materia di "licenziamenti bianchi" il governo Berlusconi aveva già dato i suoi frutti, quando nel 2008 aveva introdotto le lettere di dimissioni pre compilate che il datore di lavoro poteva agitare come uno spauracchio contri i lavoratori inermi.</div><br /><div align="justify"></div><div align="justify">Ma il pallino fisso del Ministro è la <strong>flessiblità</strong>. Nel progetto del governo c'è infatti il tentativo di rendere il lavoratore più "autonomo", più "libero" di decidere quanto lavorare e, quindi, qunto guadagnare. In altre parole un lavoratore con cui l'impresa possa contrattare direttamente offrendogli un impiego flessibile che tradotto nel linguaggio degli operai significa <strong>lavoro precario. </strong>E in che modo Sacconi vuole coronare il suo sogno? Semplice. Alleggerendo il contratto nazionale che per di più diventa derogabile e defiscalizzando straordinari e premi di produttività . Solo così e possilblie offrire così ai lavoratori più soldi e tenerli allo stesso tempo appesi ad un filo. Senza certezze. Senza risposte. Senza futuro. Tanto la produttivià aumenta.</div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-59780830548216942162010-08-29T06:58:00.000-07:002010-08-29T07:36:28.392-07:00LETTERA DI UN FIGLIO DI OPERAIO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirznBGElZmEOPwNWU-3y_Lyut7v8OlXafzulF6e67GDQaNzYA0Ysi7M4j-jMVOS0ebURDz0u8TLQQrxEFlESXHzNBQ6ugg77FZbpYPymv4lUVzmu-iAYPVoBIwTuVlyjBUc9978YNsYa8d/s1600/operai.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 360px; DISPLAY: block; HEIGHT: 248px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5510840639414852210" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirznBGElZmEOPwNWU-3y_Lyut7v8OlXafzulF6e67GDQaNzYA0Ysi7M4j-jMVOS0ebURDz0u8TLQQrxEFlESXHzNBQ6ugg77FZbpYPymv4lUVzmu-iAYPVoBIwTuVlyjBUc9978YNsYa8d/s400/operai.jpg" /></a><br /><div><em>Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera. Ero tornato da poche ore, l’ho visto, per la prima volta, era alto, bello, forte e odorava di olio e lamiera. Per anni l’ho visto alzarsi alle quattro del mattino, salire sulla sua bicicletta e scomparire nella nebbia di Torino, in direzione della Fabbrica. L’ho visto addormentarsi sul divano, distrutto da ore di lavoro e alienato dalla produzione di migliaia di pezzi, tutti uguali, imposti dal cottimo. L’ho visto felice passare il proprio tempo libero con i figli e la moglie. L’ho visto soffrire, quando mi ha detto che il suo stipendio non gli permetteva di farmi frequentare l’università. L’ho visto umiliato, quando gli hanno offerto un aumento di 100 lire per ogni ora di lavoro. L’ho visto distrutto, quando a 53 anni, un manager della Fabbrica gli ha detto che era troppo vecchio per le loro esigenze. Ho visto manager e industriali chiedere di alzare sempre più l’età lavorativa, ho visto economisti incitare alla globalizzazione del denaro, ma dimenticare la globalizzazione dei diritti, ho visto direttori di giornali affermare che gli operai non esistevano più, ho visto politici chiedere agli operai di fare sacrifici, per il bene del paese, ho visto sindacalisti dire</em> <em>che la modernità richiede di tornare indietro. Ma mi è mancata l’aria, quando lunedì 26 luglio 2010, su “ La Stampa” di Torino, ho letto l’editoriale del Prof . Mario Deaglio. Nell’esposizione del professore, i “diritti dei lavoratori” diventano “componenti non monetarie della retribuzione”, la “difesa del posto di lavoro” doveva essere sostituita da una volatile “garanzia della continuità delle occasioni da lavoro”, ma soprattutto il lavoratore, i cui salari erano ormai ridotti al minimo, non necessitava più del “tempo libero in cui spendere quei salari”, ma doveva solo pensare a soddisfare le maggiori richieste della controparte (teoria ripetuta dal Prof. Deaglio a Radio 24 tra le 17,30 e la 18,00 di Martedì 27 luglio 2010). Pensare che un uomo di cultura, pur con tutte le argomentazioni di cui è capace, arrivi a sostenere che il tempo libero di un operaio non abbia alcun valore, perché non è correlato al denaro, mi ha tolto l’aria. Sono salito sull’auto costruita dagli operai della Mirafiori di Torino. Sono corso a casa dei miei genitori, l’ho visto per l’ennesima volta. Era curvo, la labirintite, causata da milioni di colpi di pressa, lo faceva barcollare, era debole a causa della cardiopatia, era mio padre, operaio al reparto presse, per 35 anni, in cui aveva sacrificato tutto, tranne il tempo libero con la sua famiglia, quello era gratis. </em><br /><em>Odorava di dignità.</em><br /><em></em><br />Luca Mazzucco </div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-7593127046417372572010-08-12T08:03:00.000-07:002010-08-12T08:33:41.133-07:00QUANDO IL GIORNALISMO E' COLLUSO CON LA POLITICA<div align="justify">Come di consueto digito <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/">http://www.ilfattoquotidiano.it/</a>. Un clic quà, un clic là. Poi stop. Un titolo cattura la mia attenzione. Leggo: <span style="font-family:arial;"><strong>"Non ho protettori alla Rai: meglio Al Jazeera"</strong>. </span><span style="font-family:georgia;">Che tristezza. Certo, notizie come queste non mancano mai. Ma di che cosa si tratta? Apro la pagina. Comincio a leggere con attenzione. E voglio che la faccia anche tu. Per questo ho deciso di riportare il pezzo sul mio blog. Parola dopo parola. Buona lettura da un'aspirante giornalista sempre più delusa dalla politica che si fa in Italia, un Paese che nonostante tutto <em>"rimane incredibile: mi piace da morire".</em></span></div><div align="justify"><em></em></div><div align="justify"><em></em></div><div align="justify"><em></em></div><div align="justify"><em></em></div><br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtZWKHRpTW7ONZh2Fp3qWo60VWxZFKLWb4l_F0YZDtRlrlPU-5jNNAElyNPXLBZFdcyOE_7QJZn_I0yuPJUWfondYMz8I4x6UCxdLkKWt4LlwFdNmkbgiTjM14U0FgUGi8ZS2JIimklEGN/s1600/untitled.bmp"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 295px; FLOAT: left; HEIGHT: 221px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5504546537138813986" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtZWKHRpTW7ONZh2Fp3qWo60VWxZFKLWb4l_F0YZDtRlrlPU-5jNNAElyNPXLBZFdcyOE_7QJZn_I0yuPJUWfondYMz8I4x6UCxdLkKWt4LlwFdNmkbgiTjM14U0FgUGi8ZS2JIimklEGN/s400/untitled.bmp" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">La cascata luminosa di Times Square si riversa alle sue spalle, senza soluzione di continuità. Più in basso, all’altezza del terzo piano, le notizie della Dow Jones corrono veloci, come un ruscello di montagna. Alessandro Rampietti, camicia bianca e jeans, barba curata e piglio sorridente, rilassato anche dopo una giornata piena di notizie, è felice.<br /><br />E’ un impiegato di Al Jazeera, la televisione del Qatar. Di più, è il responsabile della sede di corrispondenza di New York. Si ritrova a gestire storie difficili, come il tentativo di far esplodere una bomba proprio lì, a pochi passi dalla sua redazione. Un lavoro adrenalinico: gestire immagini e parole che passano dal Bangladesh all’Inghilterra, per lo Zimbabwe e l’intero Medio Oriente.<br /><br />Eppure “volevo lavorare alla Rai”, racconta il senior producer, che ha trentatré anni. “Andai a pranzo con una persona che ha un certo peso nella tv pubblica, il quale, dopo aver apprezzato le mie capacità e aver detto che ero bravo, mi chiese di indicare il mio protettore politico”, racconta Rampietti. Il giovane giornalista andò alla ricerca di un santo in paradiso, incontrando un senatore che, però, gli lasciò “l’amaro in bocca”. La stessa sera ne parlò con un altro collega della Rai: “Ascoltami – suggerì lui – vai alla Columbia University di New York, ti aiuto a trovare una borsa di studio”.<br /><br />Così è stato, e dagli Stati Uniti Rampietti non è ancora tornato: ha trovato un lavoro che gli fa girare il continente, più certezze e più stimoli per il futuro. “In Italia non ci sono i soldi per viaggiare all’estero, considerato sempre in misura minore nei notiziari – racconta – non amo il modo in cui si fa televisione da noi, sembra una radio cui vengono associate immagini talvolta senza senso, mentre nel mondo anglosassone c’è più attenzione al racconto”.<br />Certo, ci sono bei programmi “come Report”, anche se “sono passati vent’anni ed è sempre la stessa cosa: sembra che manchi la voglia di innovarsi”. Ben diversa, ovviamente, la realtà ad Al Jazeera, realtà “internazionalista” e “globale” che si divide le scrivanie con l’agenzia Reuters, affacciandosi sulle stesse luci della piazza considerata l’ombelico del mondo.<br /><br />La versione inglese della tv del Qatar “vuole mettersi al livello degli altri canali internazionali, concentrandosi però sulle storie del Sud del mondo, cercando di portarlo in serie A”. Questo non vuol dire, comunque, “che sia una televisione perfetta: in fondo è soltando un bebé di tre anni, ma le possibilità sono infinite, ed è un posto editorialmente libero”.<br /><br />Fare giornalismo negli Stati Uniti non è comunque troppo lontano dagli anni romani di Rampietti. Un pizzico di avventura ci vuole, in ogni caso. Quando lavorava per Roma Uno, canale metropolitano della capitale, ogni cronista aveva un motorino ed una telecamerina. “Volevamo essere i primi a raccontare la notizia”, spiega. Anche ora bisogna andare a caccia delle storie più intriganti, intervistando gli abitanti delle periferie, a Bay Ridge, cercando di capire le ragioni profonde della crisi.<br /><br />Dopo aver viaggiato in 28 dei 50 Stati americani e facendo parecchie incursioni in America latina, il producer di Al Jazeera osserva in maniera distaccata il giornalismo del nostro Paese: “Di solito si vuole mostrare quanto sono stupidi gli americani, o l’ultima novità di Hollywood, magari criticare Bush o lodare Obama”. Gli Stati Uniti, però, sono molto più complessi. I grandi temi, negli ultimi anni, non sono mancati: vanno “dal matrimonio omosessuale alla crisi manifatturiera e automobilistica”.<br /><br />E a lui, che ha dato l’America? “La libertà, capire che significa la libertà”, risponde. Comunque, anche se sta bene a New York, non è detto che passerà il resto della vita nella Grande Mela. La famiglia, che può annoverare qualche immigrato negli Usa già nelle generazioni passate, rimane in Italia, un Paese che continua ad essere “incredibile: mi piace da morire”. </span>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-9078772826847840182010-08-07T03:15:00.000-07:002010-08-07T08:07:30.502-07:00LA MISSION MEDIATICA DI "SUA EMITTENZA". MA COSA BOLLE IN PENTOLA?<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF-IkY5TK02j3nOteOHMI5jqjlrHc8Bz07BD7BcopSyvZxpwxfXCVfZBidjtFI8ItWBXGolVa1aJwiCsb69uWM8avIJU1zWmn0NGRmipbyhnpLLeufyUyMEFgLKhpo7MXWR6ovdkQiktf3/s1600/berlusconi-porta-a-porta.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 300px; FLOAT: left; HEIGHT: 265px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5502661146534110498" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF-IkY5TK02j3nOteOHMI5jqjlrHc8Bz07BD7BcopSyvZxpwxfXCVfZBidjtFI8ItWBXGolVa1aJwiCsb69uWM8avIJU1zWmn0NGRmipbyhnpLLeufyUyMEFgLKhpo7MXWR6ovdkQiktf3/s400/berlusconi-porta-a-porta.jpg" /></a><br /><br /><div align="right"><em><span style="font-family:georgia;">"Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media"</span></em><span style="font-family:georgia;font-size:85%;"><br /><br /><span style="font-family:times new roman;font-size:100%;">LICIO GELLI</span></span></div><span style="font-family:georgia;"><div align="right"><br /></div></span><div align="center"><span style="font-family:georgia;"><br /></span></div><div align="right"><span style="font-family:georgia;"></span></div><br /><br /><div align="right"></div><br /><br /><div align="right"></div><br /><br /><div align="right"></div><br /><br /><div align="right"></div><br /><br /><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><br />L'autunno è vicino. Ma Silvio Berlusconi non può aspettare. Anzi non vuole. Nella speranza che la stagione che viene coincida con le tanto attese elezione, urge un restyling televisivo. E non solo. E' necessario che tutti i mezzi di comunicazione stiano con lui. L'obbiettivo? Scongiurare il pericolo <em>futurista</em>: non sia mai che ci si trovi di fronte un finiano. O peggio il Presidente della Camera in persona. Pertanto, come è noto, Sua Emittenza in questi casi non si perde in chiacchiere. Dopotuttto la politica del fare è il suo segno distintintivo.</div><br /><div align="justify">Ma cosa ha fatto Silvio? Qualcuno direbbe niente di buono. Altri il contario. Fatto sta che ieri il Premier ha radunato a Palazzo Grazioli i suoi uomini. Schierati su diversi fronti, i vari Minzolini, Petruni, Vinci, Paragone hanno sguainato le spade. Sono pronti. Impavidi e temerari, i soldati sanno già come servire il padrone. Ma la battaglia è iniziata già da qualche giorno. Come hanno dimostrato certi tg e certi quotidiani, Il Giornale e Libero in primis, tutti solerti a 'scongelare' notizie destinate a demolire l'avversario di turno. Trattasi di Gianfranco Fini. Di chi altrimenti? Tuttavia ciò che si è fatto non basta. Si può e si deve dare di più! </div><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>LA TV</strong></span>. Il pallino fisso del Premier, si sa, è la tv. Il <em>direttorissimo </em>saprà accontentarlo. <em>''Mauro Masi vigili sul possibile dilagare dei finiani nei programmi tv. Gli spazi destinati alla nuova formazione politica non devono superare il 2% e comunque in una proporzione non superiore al loro effettivo peso in Parlamento", </em>ha dichiarato Giorgio Stracquadanio, il deputato Pdl che ha auspicato per Fini lo stesso trattamento riservato a Boffo. Ma Stracquadanio è andato oltre e ha chiesto al Cda di mettere il bastone fra le ruote ad <em>"una certa sinistra Rai".</em> Per dirla con le parole del deputato, il Predellino teme che <em>"il Presidente della Camera usi spazi istituzionali per fare propaganda politica"</em>. La speranza è <em>"che non ci siano puntate monografiche di 'In Mezz'Ora' su Fini e i colonnelli finiani",</em> e che non si incappi <em>"in telenovele sul FLI in un Tg di grande ascolto come il Tg3, oppure in reiterate puntate di Santoro e ''Anno Zero'' interamente dedicate a Fini e alle sue tesi antiberlusconiane, o a gustare colloqui a base di te' e pasticcini di Fini serviti dal miliardario presentatore di sinistra Fazio. Tutto deve essere proporzionale alle forze parlamentari di un partito"</em>. Insomma il Pdl vuole vigilare<em> "affinche' in Rai ci sia una informazione corretta e non nascano tifoserie a favore di chi sta facendo la campagna contro il Governo, perche' sarebbe un uso ancora piu' strumentale della tv pubblica".</em></div><br /><div align="justify"><strong><span style="font-family:trebuchet ms;">IL PROGRAMMA</span></strong>. Il cruccio di Silvio sono le trasmissioni per famiglie e, affinchè si mortifichi l'opinione pubblica Sua Emittenza non ha dubbi: dare il buongiorno agli italiani è fondamentale. Per questo motivo <em>Unomattina </em>potrà godere sempre più spesso della presenza del Presidente e, come di consueto, dei suoi uomini. Ma non è tutto. Anche la domenica si potrà trascorrere in compagnia del Premier. Basta sintonizzarsi sulla Rai dove in programma c'è una <em>Domenica In</em> senza Baudo e, ovviamente, su Canale 5 che anche quest'anno trasmetterà<em> Buona Domenica</em>. Ma su Mediaset Berlusconi, si sa, gioca in casa. E' la Rai invece che continua a dare problemi. Dopo il fallimentare tentativo di epurae Michele Santoro che ritorna con Annozero il 23 settembre, il Premier dovrà combatterà la controffensiva di RaiTre: Floris e Gabanelli, Annunziata e Iacona, Fazio (con Saviano), Serena Dandini e la satira di Gene Gnocchi. Al conduttore de <em>L'ultima Parola,</em> invece l'arduo compito di portare il Carroccio in vetta alle statistiche.</div><br /><div align="justify">Con La7 destinata a diventare il terzo polo mediatico, è questo lo scenario che si prospetta nei prossimi mesi. Questo la scenario che potrebbe accomapgnare la campagna elettorale agitata dal Signor Tv come uno spauracchio contro il Pd di Bersani. La guerra è aperta. Peccato che sia combattuta con armi impari.</div><div align="justify"></div><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br />(fonte: </span><a href="http://www.unita.it/"><span style="font-size:85%;">www.unita.it</span></a><span style="font-size:85%;">)</span></div>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-30466135207114050092010-08-06T08:01:00.000-07:002010-08-06T08:16:13.342-07:00HIROSHIMA. LA VOCE DI UNO SCRITTORE<div align="left"><span style="font-family:arial;"><em><span style="font-size:130%;">Da <span style="font-family:georgia;"><a href="http://www.edscuola.it/archivio/antologia/recensioni/tabucchi.htm">'Tristano muore'</a> </span>di Antonio Tabucchi - Feltrinelli Editore<br /></span></em><br /><br /></div></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD9ei_DPadlSsaKbqyXFBbcxqU38XnRUOijzisDbs3ESpd1W8AZ4QY7-fmT7ODTqjQh-e-vpwWYZwxkYIWxFEDpfKgbwhUiGsfoPJMGsDS2fL9Y3ucLdhf3zMx_xR9mAajKmDQ28BCsMc_/s1600/copj13%5B1%5D.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; DISPLAY: block; HEIGHT: 315px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5502312206369394386" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD9ei_DPadlSsaKbqyXFBbcxqU38XnRUOijzisDbs3ESpd1W8AZ4QY7-fmT7ODTqjQh-e-vpwWYZwxkYIWxFEDpfKgbwhUiGsfoPJMGsDS2fL9Y3ucLdhf3zMx_xR9mAajKmDQ28BCsMc_/s400/copj13%5B1%5D.jpg" /></a><br /><p align="left"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"><em>“...sai invece quando tutto gli fu chiaro? Quando tutto pareva gia’ chiaro ed era gia’ finito, il sei agosto del quarantacinque. Alle otto e un quarto del mattino, se vuoi sapere anche l’ora. Quel giorno Tristano capi’ che il mostro ormai vinto stava lasciando il posto alle mostruosita’ deivincitori... era il secondo crimine contro l’umanita’ di questo allegrosecolo che sta finendo... quel mattino la prima atomica utilizzata come armadi distruzione di massa cadde su una citta’ del nostro mondo annientandoloed incenerendo duecentomila persone. Dico duecentomila, e tralascio lemigliaia morte dopo, e quelle nate morte, e tutti i cancri... e non eranosoldati, erano cittadini inermi che avevano commesso il delitto di non aver nessuna colpa... C’e’ un luogo, a Hiroshima, si chiama Gembaku Dom, e’ un padiglione, vuol dire Cupola atomica, fu l’epicentro dell’esplosione, in quel luogo la temperatura al suolo raggiunse lo stesso calore della superficie solare, vicino al cenotafio con la fiamma della pace c’e’ un pezzo di pietra, e’ la soglia della porta di un edificio, una normale soglia della nostre case, dove mettiamo lo zerbino per pulirci le scarpe. Dentro quella pietra, di marmo, mi pare, assorbita come una carta assorbente succhia l’inchiostro, c’e’ l’impronta di un corpo umano a braccia spalancate. E’ quello che resta del corpo di un uomo che si liquefece sulla soglia di casa sua alle otto e un quarto di quel sei agosto del quarantacinque... Se puoi, fai un viaggio, valla a vedere, e’ una visita istruttiva... e’ stato detto che quelle vittime furono inutili, la testa del mondo era gia’ stata schiacciata a Dresda e a Berlino, e agli americani per piegare il Giappone sarebbero bastate le armi convenzionali. E’ un errore, non furono affatto inutili, ai vincitori furono utilissime, in quel modo fecero capire al mondo che i nuovi padroni erano loro... la Storia e’ una creatura glaciale, non ha pieta’ di niente e di nessuno, quel filosofo tedesco che si suicido’ in una pensioncina di confine fuggendo da Franco e da Hitler e da tutti e forse anche da se stesso aveva riflettuto troppo su questa dama priva di pieta’ che gli uomini corteggiano invano, non gli deve aver giovato... nelle sue riflessione scrisse che davanti al nemico, se vince, neanche i morti saranno al sicuro... di qualsiasi nemico si tratti, aggiungerei, anche il nemico dei cattivi, perche’ per essere nemici dei cattivi non si puo’ fare i buoni, tu che ne pensi?... Capisco la tua obiezione, sono stato troppo sintetico, certo che se vinceva il male non c’era piu’ rimedio... ma del bene volevo dire che... insomma... il bene, ecco che il bene ha vinto sul male, solo che c’e’ un po’ di male di troppo in quel bene, e un po’ troppa imperfezione in quella verita’... La verita’ e’ imperfetta...” . </em></span></p>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6811674656265696037.post-11242913709900344372010-08-06T04:19:00.000-07:002010-08-06T08:21:40.165-07:00HIROSHIMA E NAGASAKI: ERA NECESSARIO?<div align="left"><em><span style="font-family:times new roman;font-size:130%;">“Mi vedo ancora là, immobile nell’impotenza. Eppure quell’immagine dell’inferno a Hiroshima è stampata nella mia mente e non la dimenticherò mai. Come sopravvissuto della bomba atomica, credo sia mio dovere parlare a più persone possibile della distruzione che causano le armi nucleari.”</span></em></div><div align="left"><em><span style="font-family:Times New Roman;font-size:130%;"></span></em></div><div align="left"><em><span style="font-family:georgia;font-size:130%;"></span></em></div><div align="left"><em><span style="font-size:130%;"></span></em></div><div align="left"><em><span style="font-size:130%;"></span></em></div><div align="right"><span style="font-size:85%;"><span style="font-size:130%;">Ryuma Miyanaga (vittime della bomba di Hiroshima)<br /><br /></span><br /><br /><br /></span></div><p align="center"><object style="BACKGROUND-IMAGE: url(http://i4.ytimg.com/vi/S3Zls76lVu4/hqdefault.jpg)" width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/S3Zls76lVu4&hl=it_IT&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/S3Zls76lVu4&hl=it_IT&fs=1" width="425" height="344" allowscriptaccess="never" allowfullscreen="true" wmode="transparent" type="application/x-shockwave-flash"></embed></object></p>Fabianahttp://www.blogger.com/profile/08379367848344766749noreply@blogger.com0