giovedì 29 aprile 2010

SEI DISPOSTO A PAGARE PER LE NEWS ONLINE? DI' LA TUA


Repubblica.it il nasce il 14 gennaio 1997. E' il primo in assoluto ad essere concepito con una redazione distinta da quella del giornale. A distanza di "qualche" anno noi ci chiediamo se il passaggio abbia reso le due versioni complementari oppure antagoniste. Senza dubbio le differenze sono tante. Multimedialità, ipertestualità, interattività, aggiornamento continuo contribuiscono ad aumentare le distanze. Ma il punto è un altro: la gratuità delle notizie online. Lo spunto alla discussione è dato da un articolo di Ezio Mauro. Intervistato in seguito al nuovo restyling della home page, il direttore di Repubblica ha sostenuto che nell'ultimo decennio è stato commesso un grave errore, "quello di aver avvalorato nel lettore l'idea che tutte le notizie debbano essere gratuite". E' una questione sempre aperta quella della gratuità dell'informazione online e al momento nessuno sembra avere una soluzione. E' chiaro che l'informazione debba essere garantita a tutti anche se Repubblica e il Corriere si stiano preparando al sistema dei micropagamenti e prosegua la diffusione di notizie su cellulari, smarthphone e prossimamente tablet pc. Per cercare la monetizzazione dei propri contenuti i due kolossal dell'informazione hanno scelto infatti la strada del mobile. La decisione ha interssato in particolare gli utenti di 3 Italia costretti a pagare 9 centesimi per ogni pagina scaricata. Chi intende consultare le pagine dei due siti deve calcolare una tariffa comprensiva di collegamento, download e consultazione. La decisione spetta all'utente di 3 Italia. E tu cosa ne pensi? Hai una ricetta che ponga fine alle discussioni sulla gratuità del web? Dai libero sfogo alle tue idee...commenta pure lettore!

INFORMATICA APPLICATA AL GIORNALISMO 23/O4/2010


Seconda lezione. Oggetto di discussione: la differenza tra il giornalismo tradizionale ed il giornalismo digitale. La tecnologia è il minimo comune denominatore di entrambe le tipologie di giornalismo. Il primo come il secondo è condizionato dallo sviluppo tecnologico, in maniera positiva. Dai metodi di creazione del giornale alle tecniche di impaginazione fino ad arrivare alla raccolta di informazioni: la tecnologia diventa sempre più un supporto indispenasabile, in costante evoluzione. Fulcro principale della lezione di Informatica è il giornalismo online. Una riflessione più attenta ci ha consentito di elencare i vantaggi ma anche gli svantaggi della digitalizzazione. "Troppe notizie" è sembrato a qualcuno uno dei mali più evidenti dell'informazione online. Ma ciò che risulta opportuno sottolineare è la mancanza di originalità della notizia. Parlare di informazioni sul web, come di notizie l'una diversa dall'altra non è propriamente corretto: spesso la notizia è sempre la stessa, cambia la sua impostazione. Elencare gli svantaggi del web è spettato ancora una volta agli studenti del corso e così qualcun'altro ha parlato di "bufale" sempre più presenti in rete invece che sulla carta stampata. Ma è proprio così? Non sempre. Sebbene il web metta il lettore nelle condizioni di verificare da sè le fonti della notizia anche quello che chiamiamo giornalismo tradizionale crea una situazione analoga. L'unica differenza sta nella figura del giornalista. Nel caso della carta stampata la notizia infatti filtra attraverso la mano di quest'ultimo che ha il compito di verificare le fonti. Ma i tempi sono lunghi! Tutto ciò dimostra come digitalizzazione dei giornali non voglia dire "bufale". La qualità della notizia è soltanto condizionata dal fattore tempo. Che tipo di informazione posso acquisire...e soprattutto in quanto tempo? Sono le domande più frquenti dell'utente in rete. Ne deduciamo che la tempestività è uno dei segni distintivi del giornalismo on line. Ciò che preme al giornalista è semplicemente dare la notizia. Per questo motivo il gioco di minuti ha un peso determinante. Dare per primo la notizia è il fardello di ogni gioralista che si rispetti. Ma come fare? E' necessario fare la sintesi, e il copia e in colla può essere un ottimo aiuto. Almeno nella prima fase. A questo punto una domanda è d'obbligo. Un eccesso di sintesi potrebbe determinare l'assenza della sintesi stessa. Ebbene sì! Il giornalista della nuova era, quella dei giornali online, nella maggior parte dei casi si astiene dallo scrivere. Si limita a copiare. Infine la creatività. La costruzione di un giornale deve chiamare in causa la fantasia. Oggi la notizia si diffonde in fretta. Troppo. Per questo motivo è necessario colpire il lettore, fidelizzare con lui sia che si tratti di un frequentatore del web sia che si tratti di un romantico, legato all'odore dell'inchiostro.

REPUBBLICA.IT: DOPO QUATTRO ANNI SI CAMBIA!


Repubblica.it ha un nuovo volto. A partire dal 20 aprile il quotidiano italiano più cliccato nel mondo non è più lo stesso. In occasione di una kermesse tenutasi di recente a Milano di fronte a 400 investitori pubblicitari, il gruppo Editoriale l'Espresso ha presentato un nuovo restyling per i suoi siti internet. Repubblica.it incluso. Novità importanti hanno riguardato anche Deejay.it mentre progetti editoriali per gli altri siti del gruppo sono in cantiere. Prossimamente sul web anche il sito di National Geographic. Tutto italiano. Staremo a vedere.
Considerato un segno di buon augurio per la nostra nazionale di calcio, l'avventura di Repubblica.it parte nel segno della scaramanzia: "Quattro anni fa varammo il nuovo sito prima dei Mondiali di Germania; e non diciamo altro" scrive la redazione. Ma come è cambiato il quotidiano online di Vittoro Zucconi? Tanti i commenti dei lettori più incalliti. Ma una cosa è certa. Quello che ha invesito Repubblica.it è un cambiamento di sostanza, non soltanto di forma.
Bando alle ciance e diamo il via alla nostra esplorazione.
Grafica più lineare e più familiare. Titolo centrale non più laterale con la notizia del giorno ben in vista. Doppia colonna, a destra e a sinistra. Questo ciò colpisce a primo acchito. Anche al lettore più occasionale, inoltre, non può sfuggire un aumento della multimedialità. Numerosi i video e le fotografie che balzano all' occhio. Il condirettore di Repubblica.it, Giuseppe Smorto, ha sottolineato che non si è voluto operare un cambiamento radicale del marchio ma apportare una leggera modifica al fine di migliorarlo. L'obbiettivo? Fare in modo che il visitatore rimanga più tempo possibile nel web. Unire informazione e entertainment può risultare un potente escamotage per far lievitare il numero delle visite. Da oggi scegliere il proprio percorso è possibile. Basta scorrere la barra di sinistra. Hanno pensato bene, quelli di Repubblica.it, di dedicare maggiore spazio alla community. Ma non solo. Edizioni locali, borsa, sport, oroscopo, cinema, iniziative editoriali. Tutto è alla portata di un clic. Eppure qualcosa non piace ai vecchi lettori. Da più parti si rimprovera troppa pubblicità. Spot più invasivi distolgono l'attenzione e rallentano la lettura. E i contenuti? Che c'è di nuvo? Kataweb, la società che cura l'area internet del Gruppo, ha parlato di nuovi contenuti appositmente per il web: un maggior numero di reportage fotografici di qualità nonchè approfondimenti dedicati alla moda, al lavoro, al cibo, alla televisione. Anche la sezione Espresso/interattivo è un punto forte della nascente homepage.