domenica 23 maggio 2010

IERI LA LOGGIA P2, OGGI IL BAVAGLIO: I CONTI TORNANO


Estate 1981. Scoppia lo scandolo P2: gli elenchi della Loggia Massonica di Licio Gelli sono di dominio pubblico. Estate 1982. Il Piano di Rinascita Democratica della P2 è sotto sequestro. Ma facciamo un passo indietro dal momento che la comprensione di quello che accadeva in Italia trent'anni fa è indispensabile per spiegare i fatti di questi giorni. E soprattutto perchè "chi ha condiviso quel progetto è oggi alla guida del Paese" come ha scritto nel suo editoriale, il direttore dell'Unità, Concita De Gregorio.
LA LOGGIA P2. STORIA E ORIGINE La data di fondazione della loggia massonica Propoaganda 2 affonda le sue radici in un passato molto lontano. Il punto di partenza è il 1875. Adriano Lemmi, cinico banchiere livornese, è il primo a conferire alla Massoneria quell'impronta che l'ha caratterizzata per decenni: "Chi è al governo degli Stati o è nostro fratello o deve perdere il posto", una frase questa largamente condivisa da Licio Gelli nel 1969. E' trascorso quasi un secolo infatti quando il giovane apprendista, presentato da Roberto Ascarelli al Gran Maestro Gamberini, riceve subito un incarico importante all'interno della loggia. Un salto in avanti e arriviamo agli anni '70, quelli dei grandi scandali: dal Banco Ambrosiano alla "scalata" del Corriere della Sera, dal crack della Banca Privata di Sindona allo scandalo Eni-Petrom, tutti affari appetibili per la P2. Affari, insomma, per cui valeva la pena rischiare e il sodalizio tra il potere politico e il mondo della finanza si fa sempre più serrato. Ma a Gelli non basta. E' necessario che la Loggia si serva anche delle organizzazioni criminali: mafia, camorra, 'ndrangheta sono i principali interlocutori dei massoni. Gli anni seguenti vedono una disputa interna tra Salvini e Gelli che si conclude nel 1975 con l'elezione del secondo a Gran Maestro. Da questo momento in poi la corsa della P2 è inarrestabile: la segrtezza degli affari si fa sempre più forte, il reclutamento di personalità importanti tra le file dei massoni sempre più palese. Politici, burocrati, militari, banchieri, industriali, editori sono questi gli uomini di Licio Gelli quando il 17 marzo 1981 la Guardia di finanza per ordine di due magistrati sequestra a Castel Fibocchi i documenti che contengono i nomi degli affiliati. Dopo il sequestro delle carte, il 22 maggio 1981 arriva l'ordine di cattura per Gelli con l'accusa di spionggio politico. Per lui il rischio è di 15 anni di reclusione. Tanti i suicidi. La Borsa di Milano cade a picco: lo scandalo è tale che l'anno successivo il nuovo governo Spadolini costituisce una commissione di inchiesta e procede all'approvazione di una legge che punisca i colpevoli (legge 25 gennaio 1982, n.17).

GLI AFFILIATI. Dei 953 nominativi riportati nero su bianco sui documenti di Castel Fibocchi, ne ritroviamo uno il cui nome risulta piuttosto familiare. Berlusconi, Silvio. Tessera n.1861. Motivo dell'iscrizione: ottenere agevolazione in campo edilizio. Come a suo tempo tenne a precisare la Commissione parlamentare, Berlusconi era a capo di un'impresa di costruzioni impegnata in quegli anni nella edificazione di Segrate, di Milano 2, del teatro Manzoni e successivamente di Brugherio. Ma dove aveva trovato tanti soldi Berlusconi. Ebbene non è difficile immaginarselo se si pensa che dovere dei confratelli fosse quello di sostenersi a vicenda. I soldi infatti non piovono dal cielo: sono la Banca Nazionale del lavoro che conta 8 affliati alla P2 e il Monte dei Paschi di Siena, il cui direttore, Giovanni Cresti, fa parte della Loggia a finanziare i colossali progetti meneghine.

IL PROGRAMMA. Denominato Piano di Rinascita Democratica il programma della P2 mirava a mettere in atto una dittatura soft. Un golpe bianco come affermò lo stesso Gelli in un' intervista rilasciata il 5 ottobre 1980 a Maurizio Costanzo, anch'egli un piduista identificato con la tessera n.1816. Nella premessa del programma si legge: "il piano intende rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli Istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, sindacati, ai cittadini elettori". Una presa di posizione importante quella della P2 che non ha tardato a mostrare i suoi effetti. Il disegno di legge in discussione al Senato e che mette il bavaglio alla stampa vietando la pubblicazione di atti e notizie giudiziarie fino alla fine dell'udienza preliminare, pena una multa di 20mila euro e due mesi di carcere per il giornalista, diventa una logica conseguenza di quello che nel programma viene definito un procedimento nei confronti della stampa: "Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di simpatizzare per gli esponenti politici. In un secondo tempo occorrerà acquisire alcuni settimanali di battaglia, coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso un agenzia centralizzata; coordinare molte tv via cavo con l'agenzia per la stampa locale, dissolvere la Rai-tv in nome della libertà di antenna". Ma non solo. Il programma di Licio Gelli dice anche che è necessario approvare una nuova legislazione che sia protettiva della dignità del cittadino: la privacy. Ebbene Silvio Berlusconi è il prescelto. L'uomo adatto a portare avanti questo programma che prevede tra l'altro la selezione degli esponenti del mondo politico nonchè il rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio. E ancora i sindacati di cui è necessario la sollecitazione della rottura, la riforma della giustizia e il contollo politico della magistatura nei confronti della quale è sufficiente stabilire un raccordo sul piano morale e programmatico ed elaborare un'intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento già operativo nell'interno del corpo anche ai fini di rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elementi di equilibrio della societò e non già di eversione. Tutto sembra coincidere perfettamente. Non serve fare previsioni. Quello che prima era un programma oggi è una cruda realtà.

Consiglio di visitare il sito http://www.loggiap2.com/ dove è disponibile il testo integrale del programma della Loggia massonica.

2 commenti:

  1. è una delle pagine più inquietanti della storia italiana...quando ne parlo mi dicono che sono fissato

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  2. Sono d'accordo! La cosa che mi fa più rabbia è l'indifferenza dei politici, quelli di sinistra ovviamente. Rimane il fatto che si sa troppo poco. E' necessario invece che se ne parli e che la gente conosca queste cose...

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