domenica 20 giugno 2010

DELIRIO RAZZISTA DI GENTILINI


Lo chiamano lo "sceriffo". Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso, è l'istigatore delle masse che avete visto nel video. Agghiaciante. Raccapriciante. Il discorso sembra avere dell'inverosimile. Ma purtroppo è tutto vero. Era un Italia xenofoba quella che Gentilini proclamava nel 2008 dall'alto del palco del raduno della Lega Nord a Venezia. Sono trascorsi due anni e la situazione sembra di gran lunga peggiorata. Quelle parole sono oggi una terribile realtà. E si perchè l'Italia che il terzo partito del Paese sta contribuendo a costruire mostra ogni giorno il suo volto peggiore. Contro gli immigrati. Contro le moschee. Contro i bambini rom. Contro le donne col burka. Contro il meridione. Contro i rifiuti di Napoli (ma i rifiuti tossici degli stabilimenti industriali, mi chiedo, da dove provengono?). Insomma quello che ci vuole è una vera e propria Rivoluzione: lo gridano oggi gli uomini di Umberto Bossi e lo gridava allora Giancarlo Gentilini. Almeno prima di incassare il no del Tribunale di Venezia. In quell'occasione lo sceriffo, infatti, aveva ricevuto una denuncia per istigazione all'odio razziale. Ne era seguita la condanna a 4 mila euro di multa e una sospensione per tre anni da pubblici comizi. L'anno scorso Gentilini ha partecipato al raduno di Venezia. Tanti gli appalusi di solidarietà. Ma il vicesindaco non ha potuto parlare dal palco. Insomma non ha potuto aizzare il suo il popolo . Ma poco male. Infatti se la voce di Gentilini in quell'occasione ha dovuto tacere, il suo pensiero no. Ci hanno pensano i sostenitori del Senatur a portarlo avanti. Gli uomini del partito, quelli in prima linea. Allora come oggi.

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