Hai mai sentito parlare del Liquore Strega? E dei dolci Alberti? E del Premio Strega? Ebbene tutto questo appartiene all'azienda Strega Alberti Benevento S.p.A. Un pezzo della mia città. Il sito http://www.strega.it/ è particolarmente significativo dal punto di vista della comunicazione. Una comunicazione finalizzata al guadagno. E' ovvio.
Scopo della mia ricerca è rintracciare la mission dell'azienda. In altre parole devo individuare qual è il fine della Società, la ragione della sua esistenza. Chi siamo? Cosa facciamo? Perchè lo facciamo? Cosa ci rende diversi dagli altri? Sono questi gli interrogativi a cui il mio sitoi riferimento dovrebbe rispondere. A questo punto diamo inizio alle danze!
Quello che si apre davanti ai miei occhi è un sito, devo dire, che rispetta i criteri di accessibilità, usabilità, interattività e trasparenza. Da questo punto di vista l'homepage è particolarmente eloquente. La prima voce in alto a sinistra ABOUT costituisce la parte istituzionale del sito: comunicare che cos'è l'azienda è uno dei modi più diffusi per affermare il marchio nel mondo. E a tal proposito il lavoro degli addetti alla comunicazione sembra aver dato i suoi frutti. Nella sezione si legge:
Ma il sito non rappresenta l'unico strumento a disposizione dei fondatori del marchio beneventano. La targhetta COMUNICANDO. STREGA NEI MEDIA E SUL MERCATO sottolinea proprio questo aspetto.
In bella vista i tre fiori all'occhiello dell'azienda:il liquore, i dolci, il Premio: tutti accuratamente descritti. Una comunicazione di prodotto nei primi due casi, istituzionale nel terzo. Ma quale modo migliore per pubblicizzare il brand se non attraverso un exursus strorico dell'azienda? Un ritorno nel passato agevolato da una navigazione tridimensionale attraverso dieci diapositive che sintetizzano gli eventi più importanti che dal 1799 al 2010 hanno fatto da sfondo allo sviluppo dell'azienda Alberti.
Colpisce l'aspetto emozionale del sito. Immagini, slidshow, video, 3D, slogan ripropongono il marchio Strega Alberti. Continuamente. Senza perdere d'occhio il vistore. Una mission che la famiglia Alberti sembra portare avanti adeguandosi anche alla logica della condivisione su internet, da facebook al blog.
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